Meno tasse per le imprese. Ma per partire subito serve l’ok dell’Ue – L’Ires, l’imposta sul reddito d’impresa, verrà ridotta dal 27,5 al 24 per cento. Due le ipotesi su come verrà realizzato il taglio. Se l’Unione europea, ipotesi sempre più in salita, concederà al governo maggiore flessibilità nel rapporto deficit/Pil in virtù dei costi dell’ondata migratoria, l’Ires passerà al 24,5% nel 2016, per poi scendere al 24% l’anno successivo. Se invece Bruxelles non darà l’ok alla cosiddetta clausola migranti, l’imposta scenderà di 3 punti e mezzo direttamente a partire dal 2017. Il taglio costerà a regime circa 4 miliardi di euro in minori entrate nelle casse dello Stato.
Con il super ammortamento maggiori deduzioni per gli investimenti in macchinari – Se il taglio dell’Ires sembra destinato a farsi attendere, le imprese potranno consolarsi con i macchinari. Le aziende e i professionisti che acquisteranno o prenderanno in leasing macchinari nuovi potranno considerare un costo maggiorato del 40% ai fini dell’ammortamento. In sostanza avranno diritto a una deduzione extra del 40% da aggiungere alle quote ordinarie di ammortamento che contribuiscono al calcolo dei costi sostenuti nel corso dell’anno. Lo sgravio sarà valido per beni acquisiti dal 15 ottobre 2015 fino al termine del 2016 e riguarderà quasi tutte le tipologie di macchine produttive, compresi i computer. Esclusi invece fabbricati e capannoni. La misura è finalizzata a incentivare gli investimenti.
Sgravi contributivi per chi assume, confermati ma dimezzati. “Atteso un milione di assunzioni” – Il governo è riuscito a prolungare il bonus contributivo per le imprese che assumeranno personale a tempo indeterminato nel 2016. L’esenzione coprirà il 40% dei contributi, arriverà fino a un massimo di 3.250 euro e durerà per due anni. Si tratta di una riduzione del beneficio rispetto al 2015, quando lo sgravio copriva la totalità dei contributi fino al limite di 8.060 euro e valeva per tre anni. Da gennaio ad agosto, secondo l’Inps, hanno beneficiato dell’incentivo 790mila contratti, di cui 180mila stabilizzazioni di rapporti precari e 610mila nuove assunzioni. Ora, i tecnici del Tesoro stimano un milione di assunzioni agevolate dalla nuova norma. Per finanziare il rinnovo della misura, l’esecutivo ha messo sul piatto oltre tre miliardi di euro nei prossimi tre anni: 834 milioni nel 2016, 1,5 miliardi nel 2017, 988 milioni nel 2018. Sono esclusi dal bonus quanti ne hanno già beneficiato nel 2015 e, come anche nella prima edizione, quanti avevano un contratto stabile nei sei mesi precedenti l’assunzione. Peccato che la norma sia stata già aggirata dai “furbetti del Jobs act”.
La spinta verso i contratti decentrati: sgravi fiscali per salario produttività, welfare aziendale e distribuzione degli utili – In attesa della riforma della contrattazione, pronta a scattare al definitivo fallimento delle trattative tra sindacati e Confindustria, già con la legge di Stabilità il governo spinge nella direzione degli accordi decentrati, con una serie di incentivi per i contratti aziendali e territoriali. Per questo pacchetto di interventi, il governo ha stanziato 1,2 miliardi di euro: 433 milioni nel 2016, 589 milioni nel 2017, 584 milioni nel 2018.
Dopo un anno di stop, ecco tornare la detassazione per i premi di produttività, cioè i bonus che l’impresa vorrà concedere ai dipendenti nel caso siano raggiunti determinati obiettivi di produzione. Fino ai 2mila euro lordi (un tetto abbassato rispetto ai 3mila euro del 2014), questi importi saranno tassati solo al 10 per cento. Lo stesso discorso vale per le somme erogate come partecipazione agli utili dell’impresa. Queste misure sono riservate ai dipendenti che percepiscano un reddito annuo sotto i 50mila euro: rispetto agli anni scorsi, questo tetto è stato alzato in modo da includere anche quadri e impiegati tra i beneficiari. Il provvedimento sarà apprezzato dalla Fca di Sergio Marchionne, che a luglio ha rinnovato il contratto aziendale: il Lingotto ha previsto un minimo salariale più basso rispetto all’accordo nazionale, costruendo un sistema basato su premi di produttività e partecipazione agli utili della società.
Il tetto di 2mila euro per la detassazione sale a 2.500 euro nei casi di aziende che scelgano di mettere in pratica la partecipazione dei lavoratori all’organizzazione dell’impresa, sul modello tedesco. I dettagli di questa possibilità, come i criteri per misurare gli incrementi di produttività, saranno contenuti in un futuro decreto dei ministeri del Lavoro e dell’Economia. Infine, si preparano anche incentivi al welfare aziendale. Se previsto da contratti di secondo livello, l’impresa può concedere ai lavoratori voucher esenti da tasse, entro i limiti imposti dalla legge, per pagare servizi scolastici e assistenza sociale e sanitaria. In alternativa, il dipendente può chiedere di sostituire il premio di produttività, in tutto o in parte, con un servizio di welfare.
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Meno tasse per le imprese. Ma per partire subito serve l’ok dell’Ue – L’Ires, l’imposta sul reddito d’impresa, verrà ridotta dal 27,5 al 24 per cento. Due le ipotesi su come verrà realizzato il taglio. Se l’Unione europea, ipotesi sempre più in salita, concederà al governo maggiore flessibilità nel rapporto deficit/Pil in virtù dei costi dell’ondata migratoria, l’Ires passerà al 24,5% nel 2016, per poi scendere al 24% l’anno successivo. Se invece Bruxelles non darà l’ok alla cosiddetta clausola migranti, l’imposta scenderà di 3 punti e mezzo direttamente a partire dal 2017. Il taglio costerà a regime circa 4 miliardi di euro in minori entrate nelle casse dello Stato.
Con il super ammortamento maggiori deduzioni per gli investimenti in macchinari – Se il taglio dell’Ires sembra destinato a farsi attendere, le imprese potranno consolarsi con i macchinari. Le aziende e i professionisti che acquisteranno o prenderanno in leasing macchinari nuovi potranno considerare un costo maggiorato del 40% ai fini dell’ammortamento. In sostanza avranno diritto a una deduzione extra del 40% da aggiungere alle quote ordinarie di ammortamento che contribuiscono al calcolo dei costi sostenuti nel corso dell’anno. Lo sgravio sarà valido per beni acquisiti dal 15 ottobre 2015 fino al termine del 2016 e riguarderà quasi tutte le tipologie di macchine produttive, compresi i computer. Esclusi invece fabbricati e capannoni. La misura è finalizzata a incentivare gli investimenti.
Sgravi contributivi per chi assume, confermati ma dimezzati. “Atteso un milione di assunzioni” – Il governo è riuscito a prolungare il bonus contributivo per le imprese che assumeranno personale a tempo indeterminato nel 2016. L’esenzione coprirà il 40% dei contributi, arriverà fino a un massimo di 3.250 euro e durerà per due anni. Si tratta di una riduzione del beneficio rispetto al 2015, quando lo sgravio copriva la totalità dei contributi fino al limite di 8.060 euro e valeva per tre anni. Da gennaio ad agosto, secondo l’Inps, hanno beneficiato dell’incentivo 790mila contratti, di cui 180mila stabilizzazioni di rapporti precari e 610mila nuove assunzioni. Ora, i tecnici del Tesoro stimano un milione di assunzioni agevolate dalla nuova norma. Per finanziare il rinnovo della misura, l’esecutivo ha messo sul piatto oltre tre miliardi di euro nei prossimi tre anni: 834 milioni nel 2016, 1,5 miliardi nel 2017, 988 milioni nel 2018. Sono esclusi dal bonus quanti ne hanno già beneficiato nel 2015 e, come anche nella prima edizione, quanti avevano un contratto stabile nei sei mesi precedenti l’assunzione. Peccato che la norma sia stata già aggirata dai “furbetti del Jobs act”.
La spinta verso i contratti decentrati: sgravi fiscali per salario produttività, welfare aziendale e distribuzione degli utili – In attesa della riforma della contrattazione, pronta a scattare al definitivo fallimento delle trattative tra sindacati e Confindustria, già con la legge di Stabilità il governo spinge nella direzione degli accordi decentrati, con una serie di incentivi per i contratti aziendali e territoriali. Per questo pacchetto di interventi, il governo ha stanziato 1,2 miliardi di euro: 433 milioni nel 2016, 589 milioni nel 2017, 584 milioni nel 2018.
Dopo un anno di stop, ecco tornare la detassazione per i premi di produttività, cioè i bonus che l’impresa vorrà concedere ai dipendenti nel caso siano raggiunti determinati obiettivi di produzione. Fino ai 2mila euro lordi (un tetto abbassato rispetto ai 3mila euro del 2014), questi importi saranno tassati solo al 10 per cento. Lo stesso discorso vale per le somme erogate come partecipazione agli utili dell’impresa. Queste misure sono riservate ai dipendenti che percepiscano un reddito annuo sotto i 50mila euro: rispetto agli anni scorsi, questo tetto è stato alzato in modo da includere anche quadri e impiegati tra i beneficiari. Il provvedimento sarà apprezzato dalla Fca di Sergio Marchionne, che a luglio ha rinnovato il contratto aziendale: il Lingotto ha previsto un minimo salariale più basso rispetto all’accordo nazionale, costruendo un sistema basato su premi di produttività e partecipazione agli utili della società.
Il tetto di 2mila euro per la detassazione sale a 2.500 euro nei casi di aziende che scelgano di mettere in pratica la partecipazione dei lavoratori all’organizzazione dell’impresa, sul modello tedesco. I dettagli di questa possibilità, come i criteri per misurare gli incrementi di produttività, saranno contenuti in un futuro decreto dei ministeri del Lavoro e dell’Economia. Infine, si preparano anche incentivi al welfare aziendale. Se previsto da contratti di secondo livello, l’impresa può concedere ai lavoratori voucher esenti da tasse, entro i limiti imposti dalla legge, per pagare servizi scolastici e assistenza sociale e sanitaria. In alternativa, il dipendente può chiedere di sostituire il premio di produttività, in tutto o in parte, con un servizio di welfare.
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Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Steve Witkoff, ha definito "inaccettabili" le ultime richieste di Hamas in merito al cessate il fuoco a Gaza. Riferendosi alla conferenza del Cairo di inizio mese, l'inviato statunitense per il Medio Oriente ha detto alla Cnn di aver "trascorso quasi sette ore e mezza al summit arabo, dove abbiamo avuto conversazioni davvero positive, che descriverei come un punto di svolta, se non fosse stato per la risposta di Hamas".
Hamas avrebbe insistito affinché i negoziati per un cessate il fuoco permanente iniziassero lo stesso giorno del prossimo rilascio di ostaggi e prigionieri palestinesi. Secondo Al Jazeera, Hamas ha anche chiesto che, una volta approvato l'accordo, i valichi di frontiera verso Gaza venissero aperti, consentendo l'ingresso degli aiuti umanitari prima del rilascio di Edan Alexander e dei corpi di quattro ostaggi. Inoltre, il gruppo ha chiesto la rimozione dei posti di blocco lungo il corridoio di Netzarim e l'ingresso senza restrizioni per i residenti di Gaza che tornano dall'estero attraverso il valico di Rafah.
"Abbiamo trascorso parecchio tempo a parlare di una proposta di ponte che avrebbe visto il rilascio di cinque ostaggi vivi, tra cui Edan Alexander, e anche, tra l'altro, il rilascio di un numero considerevole di prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane", ha detto Witkoff. "Pensavo che la proposta fosse convincente: gli israeliani ne erano stati informati e avvisati in anticipo". "C'è un'opportunità per Hamas, ma si sta esaurendo rapidamente", ha continuato Witkoff. " Con quello che è successo ieri con gli Houthi, ciò che è successo con il nostro ordine di attacco, incoraggerei Hamas a diventare molto più ragionevole di quanto non sia stato finora".
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano ha scoperto un nascondiglio di armi nel campo profughi di Nur Shams, fuori Tulkarem, nella Cisgiordania settentrionale. Lo ha reso noto l'Idf, precisando che sono state rinvenute diverse borse contenenti armi, una delle quali conteneva anche un giubbotto con la scritta 'Unrwa'. Le armi confiscate sono state consegnate alle forze di sicurezza per ulteriori indagini.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un missile lanciato dagli Houthi è caduto a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai. Lo ha riferito la radio dell'esercito israeliano, aggiungendo che l'Idf sta indagando per stabilire se il missile fosse diretto contro Israele.
Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.