Nell'Egeo domenica erano annegate 5 persone, tra cui due bambini. Intanto è stato raggiunto un primo accordo tra l'Ue e i paesi balcanici. Junker: "100mila nuovi posti nei centri di accoglienza, ma solo si entra solo se registrati"
Ancora morti nel Mediterraneo. I corpi senza vita di 40 migranti sono stati recuperati al largo delle coste della Libia dalla Mezzaluna Rossa, la Croce Rossa del paese nordafricano. Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, si tratta delle vittime di un naufragio avvenuto una settimana fa. Ventisette corpi sono stati ritrovati al largo del porto di Zlit, 160 chilometri a est di Tripoli; altri 13 invece sono stati recuperati al largo di Khoms.
Nel weekend, invece, 5 migranti sono morti in due naufragi avvenuti nel mar Egeo, l’altra principale rotta battuta dai barconi. Tra le vittime anche due bambini di 2 e 7 anni, annegati davanti all’isola di Lesbo. Altre 7 persone risultano disperse mentre 53 sono state salvate.
Intanto nella notte tra domenica e lunedì, al vertice di Bruxelles tra la Ue e i paesi balcanici è stato trovato un accordo in extremis sull’emergenza migranti. L’intesa prevede la creazione di 100mila posti nei centri di accoglienza di cui 50mila in Grecia e altri 50mila nei paesi balcanici. Tuttavia i migranti potranno essere ospitati solo se registrati e identificati. Ad Atene, inoltre, la Commissione Europea ha concesso 5,9 milioni di euro di fondi emergenza per affrontare i costi dell’emergenza. “Ora bisogna mettere in pratica questi impegni, perché in Europa i problemi degli uni sono i problemi degli altri perché è inaccettabile che nel 2015 le gente sia lasciata dormire nei campi e attraversare fiumi con l’acqua sino al petto in temperature glaciali” ha commentato il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker.