“Siamo qui per confermare al premier Renzi la nostra fiducia alla sua parola sul reato di omicidio stradale”. E’ quanto afferma un padre, che ha perso il figlio in un incidente, al sit-in di oggi dei parenti delle vittime della strada che si è tenuto a Montecitorio. Presidio organizzato da Marina Fontana, vedova di Roberto Cona, morto due anni fa, ucciso da un tir mentre con la moglie stava tornando in Sicilia per le vacanze. Solo un anno fa, infatti, con un video messaggio, Matteo Renzi aveva promesso di introdurre il reato di omicidio stradale entro il 2015. Il Ddl ora è arrivato alla Camera dove è iniziata la discussione, ma il timore delle associazioni e dei familiari delle vittime della strada è che il testo, uscito dal Senato il 10 giugno scorso, possa essere modificato. Le Commissioni Giustizia e Trasporti della Camera, infatti, hanno approvato una serie di emendamenti che vanno ad indebolire l’impianto del Ddl. “Quando si parla di eccesso di velocità i reati vengono derubricati” spiega Giuseppe Guccione, Presidente dell’Associazione Luigi Guccione (fondata in memoria del fratello morto in un incidente stradale). E’ proprio questo il timore dei familiari: che reati considerati minori come la velocità, il sorpasso sulle strisce pedonali, l’inversione, il passaggio col semaforo rosso possano scendere vertiginosamente. Per questo chiedono con il supporto delle associazioni di incontrare i rappresentanti del Parlamento il prima possibile
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