Il Paperone degli sportivi italiani in attività è soddisfatto della preseason dei Nuggets: "Siamo lavorando bene e il nuovo coach Malone mi ha chiesto di essere il leader della squadra". Sulla vicenda dell'amico Valentino: "Rossi in ultima fila a Valencia rovinerà un mondiale incredibile e bellissimo"
Riparte da dove aveva lasciato, ma da leader e con un allenatore nuovo. E un contratto da oltre 40 milioni di dollari in tre anni che ne fa il Paperone degli sportivi italiani in attività. Più dell’amico Valentino Rossi (che difende dopo la baraonda di Sepang) e degli altri italians Bargnani e Belinelli, con i quali progetta lo sbarco a Rio 2016. Danilo Gallinari si lancia nell’avventura da uomo-franchigia a Denver (“Possiamo essere la sorpresa”, dice) che guiderà nella nuova stagione Nba al via questa notte. Tutti al nastro di partenza, con i Golden State “che possono ripetersi” e un sogno personale nel cassetto. Perché ok l’America, l’anello e lo spettacolo della Nba ma il retro-pensiero dei prossimi mesi è “azzurro Italia“.
Si parte. Come vedi la tua Denver?
Stiamo lavorando bene con il nuovo coach Mike Malone. Ha idee chiare e tiene molto alla difesa. Il calendario non è dei più facili: speriamo di partire con il piede giusto.
Sarai l’uomo di riferimento dei Nuggets. Malone ti ha dato direttive specifiche?
Nel corso dell’estate mi ha visto all’opera con l’Italia, sa come lavoro, quali sono le mie qualità e le situazioni in cui sono efficiente. Mi ha chiesto di essere un leader, anche vocale.
Dopo anni tribolati, tra infortuni e rientri, questo, dopo il rinnovo contrattuale, può essere quello decisivo?
E’ certamente una stagione importante, ma non la vedo come quella della vita. Cerco di affrontarle tutte alla stessa maniera. È vero però che si tratta di un anno di grandi novità. Sono pronto ad affrontarle.
Gallinari leader in una Denver giovane e molto cambiata. Tra i nuovi compagni c’è Emmanuel Mudiay: 19 anni, un’infanzia in fuga dalla guerra, zero college e un’esperienza in Cina.
Ha il dna dei grandi, è già migliorato durante la preseason. Sappiamo di dover avere pazienza, ha bisogno di imparare tanto, ma ci aiuterà molto. La gestione degli inevitabili alti e bassi sarà fondamentale.
Sulla base di queste premesse, siete tra le squadre candidate per un posto nei playoff?
Purtroppo giochiamo a Ovest, dove il livello è molto alto e raggiungerli non sarà facile. Ma sono e devono restare il nostro obiettivo. Nessuno ci dà molto credito, se gli infortuni non ci tormenteranno possiamo essere la squadra rivelazione dell’anno.
Sei stato inserito nella classifica dei 50 migliori della prossima stagione Nba. Ma se l’avessi stilata tu, dove ti saresti messo?
Lascio fare a voi. Penso a far bene, ripartendo dallo scorso finale di stagione e dall’esperienza di quest’estate con la Nazionale.
Altri due protagonisti dell’Europeo, chiusosi contro la Lituania, si ritrovano ancora negli Usa. Che stagione sarà quello di Marco Belinelli e Andrea Bargnani? E quella Nba?
Credo abbiano trovato ottime squadre e contratti, il clima ideale per fare bene. Per l’anello Golden State, San Antonio e Cleveland restano un passo avanti alle altre. Il titolo di Mvp sarà una corsa a quattro tra Steph Curry, LeBron James, Kevin Durant e Russell Westbrook.
La prossima sarà l’estate delle Olimpiadi di Rio. La vostra presenza passerà dal preolimpico. Ma se Gallinari potesse scegliere tra un titolo Nba e un’affermazione con l’Italia?
Una medaglia olimpica sarebbe qualcosa di incredibile, forse più di un anello Nba, perché significherebbe raggiungere un successo accanto a ragazzi con i quali sono cresciuto.
Certo è che se la stagione Nba dovesse andare bene, avrete poco tempo per prepararvi per la qualificazione ai Giochi…
Però ci conosciamo bene e sappiamo quel che dobbiamo fare. Il tempo a disposizione non può rappresentare una scusante. Tocca a noi.
Nel 2010 sei andato a trovare Valentino Rossi dopo l’incidente al Mugello, vi possiamo considerare amici. Questi sono per lui giorni tumultuosi. Da sportivo, come hai visto lo scontro con Marquez?
Premessa: l’ho vissuta da tifoso di Valentino. Da un punto di vista tecnico mi è difficile giudicare perché non capisco tante dinamiche del motociclismo. Certo è che Rossi in ultima fila a Valencia rovinerà un mondiale incredibile e bellissimo, che ha avuto due protagonisti assoluti e un Rossi capace ancora di emozionarci.