L'ex presidente della Regione Veneto, che ha patteggiato 2 anni e 10 mesi per corruzione nell'inchiesta Mose, vorrebbe scontare la pena rimanente alla cooperativa padovana "Ecofficina". L'operatrice dell'organizzazione: "Potrebbe affiancare i nostri operatori nei corsi dedicati ai richiedenti asilo"
Giancarlo Galan, ai domiciliari dopo aver patteggiato nel processo per corruzione sul Mose, potrebbe tenere dei corsi di educazione civica per richiedenti asilo. L’ex presidente della Regione Veneto ha chiesto al tribunale di sorveglianza di Padova di scontare la pena rimanente con l’affidamento ai servizi sociali e, se la sua proposta fosse accettata, la cooperativa Ecofficina di Battaglia Terme, in provincia di Padova, è pronta ad accoglierlo: “Potrebbe collaborare con gli operatori che si occupano dei corsi d’italiano o di quelli di educazione civica“, ha detto una delle operatrici alla Nuova Venezia che ha anticipato la notizia.
Galan, dopo essersi dichiarato innocente per settimane, a ottobre 2014 ha patteggiato 2 anni e 10 mesi e la restituzione allo Stato di 2,6 milioni di euro nel processo sulla grande opera anti-acqua alta. A fronte del debito ha ceduto Villa Rodella, la storica abitazione a Cinto Euganeo che ora è di proprietà dell’Agenzia del Demanio e dalla quale una settimana fa l’ex ministro della Cultura ha portato via termosifoni, sanitari e camini rischiando di passare un altro guaio per la mancata autorizzazione.
La Nuova Venezia spiega che la scelta della coop Ecofficina non è casuale perché, al momento della richiesta di affidamento, Galan è stato assegnato alla stessa assistente sociale che segue altre due persone impegnate a scontare pene alternative al carcere con la stessa organizzazione. La cooperativa si occupa di un numero elevato di richiedenti asilo a Battaglia Terme, a Due Carrare e all’ex caserma Prandina di Padova.
Laureato in giurisprudenza, Galan “verrà impiegato in attività che non sono quelle dell’addetto alle pulizie o del lavapiatti – ha spiegato al quotidiano veneto una delle operatrici addette all’inserimento – E’ probabile, ma molto dipenderà dalle necessità della cooperativa, che sia destinato nella redazione dei report quotidiani sulle presenze e sullo stato di salute dei richiedenti asilo. Potrebbe anche collaborare con gli operatori che si occupano dei corsi d’italiano o di quelli di educazione civica”.
L’ex ministro dell’Agricoltura potrebbe insegnare, assistere, ma anche finire a svolgere del lavoro d’ufficio: “L’alto numero di richiedenti asilo che Ecofficina gestisce, impone un’attività sempre crescente di scannerizzazione e archivio di documenti. Galan con le capacità che ha potrebbe essere di aiuto alla gestione di quest’attività. E’ chiaro che se vorrà fare il lavapiatti o occuparsi della distribuzione dei pasti o delle pulizie dei locali, cosa che fanno i due che attualmente stanno scontando la pena alternativa nelle strutture della cooperativa, nessuno gli vieterà di farlo”.
La scelta sarà legata però anche all’approccio che il parlamentare di Forza Italia avrà con l’attività a cui sarà destinato: “Non è detto che il progetto che è stato valutato e ritenuto più idoneo per lui sia quello giusto. Molte volte queste considerazioni fatte sulla carta vengono modificate in itinere sulla base del senso di adattamento che dimostra il soggetto – ha continuato l’operatrice – Di solito basta una settimana per capire se il programma è giusto o se serve mettere in atto dei correttivi. Staremo a vedere, noi siamo pronti ad accoglierlo“.