“Non ci sarà ripresa, non ci sarà crescita di opportunità, non ci sarà futuro degno per i nostri giovani, se non estirperemo la corruzione, l’illegalità, la criminalità organizzata”. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all’Assemblea nazionale dell’Anci è tornato ad attaccare la corruzione, come già aveva fatto nel giorno del suo insediamento a febbraio scorso e come ha ribadito più volte nel corso dei suoi interventi in pubblico.

Sul futuro del Paese il Capo dello Stato ha poi rivendicato una visione ottimista: “Non è vero che l’Italia è un malato incurabile al contrario, la forza con cui poniamo il tema della legalità, la mobilitazione della società civile, l’impegno dello Stato e di tanti suoi uomini dimostrano che, in Italia, i meccanismi di controllo, di accertamento e di sanzione funzionano e che lo Stato non fa finta di non vedere”. Mattarella ha poi lanciato un monito ai comuni: “L’azione di contrasto all’illegalità va, comunque, combattuta a viso aperto. I comuni devono esserne l’avamposto, proprio perché le istituzioni cominciano nelle vostre sedi. E’ in gioco la coesione del paese, compresa la coesione territoriale”.

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