Così dice Salvatore Buzzi, il ras delle cooperative. Accusato insieme a Massimo Carminati di essere a capo del sistema criminale romano. Parlando di Clelia Logorelli, la dirigente del settore verde di Eur Spa, finita ai domiciliari con l’accusa di corruzione
“Oh bello ho parlato co’ Clelia, la cicciona, è finita la guerra, eh”. Parola di Salvatore Buzzi, il ras delle cooperative accusato insieme a Massimo Carminati di essere a capo del sistema Mafia Capitale. In attesa del 5 novembre, giorno in cui si aprirà il dibattimento del processo, oggi “la cicciona”, al secolo Clelia Logorelli, è finita agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione.
MAZZETTA AL VERDE Lei dirigente del settore verde di Eur Spa, la società del ministero dell’Economia e di Roma Capitale che dovrebbe gestire l’ingente patrimonio del quartiere delle incompiute e che dal 2007 al 2013 ha fornito almeno 73 appalti alle coop di Buzzi, è accusata di aver compiuto atti contrari ai doveri di ufficio. Nella sua qualità di responsabile parchi e giardini, un incarico di pubblico servizio che aveva come mandato proprio quello di “controllare la qualità del servizio”, avrebbe ricevuto uno stipendio mensile di 2 mila e 500 euro.
UOMO DI PANZA “S’è fatta compra’ subito”, chiosa Buzzi intercettato dai Carabinieri del Ros nel dicembre 2013. Del nuovo ‘acquisto’ Buzzi informa subito Carminati, raccontandogli di averne parlato anche con l’amministratore delegato di Eur Spa Gianluca Lo Presti. Lo Presti che informa Buzzi “di trovarsi bene a lavorare con la donna di origini calabresi”. Lo stesso giorno Buzzi vede anche ‘Panza’, Franco Panzironi, ex ad Ama, la municipalizzata romana dei rifiuti, per la Procura di Roma al centro “della più consistente assunzione clientelare mai avvenuta nella Capitale”. Per Buzzi un insaziabile a libro paga: “Mi ha chiesto dei soldi, un’altra sfornata”
DIRIGENTE CASH Clelia Logorellli, cinquantenne di Melito di Porto Salvo, è invece meno ingorda, che “alla fine chiede poche cose”. Uno stipendio da 2mila 500 euro cash. A consegnarli è Emilio Gammuto, un trascorso da detenuto per tentato omicidio e rapina, al fianco di Buzzi dopo la riconquistata libertà. E’ lui ad aiutare nelle consegne per far “mangiare la mucca”. Consegne a cadenza mensile, come si evince dal libro nero tenuto da Nadia Cerrito, la segretaria di Buzzi.
TESORO AL MURO Una “E”, che significa Gammuto, spiega la Cerrito, e un segno “-“, che sta per “consegna di denaro fatte da lei a mano”. Accanto, la cifra: 2 mila 500 euro. E così Cerrito annota, nel dicembre 2013, con naturalmente il benestare di Buzzi che autorizza Gammuto a portarli a Clelia, e ancora il 3 febbraio. Lo stesso giorno ci sono anche i soldi per Claudio Turella, il funzionario del Comune di Roma responsabile del servizio Programmazione e Gestione Verde Pubblico, quello con il tesoro nascosto, 570mila in contanti, nel muro di casa dentro buste col logo del Comune. E ancora il 3 marzo e via a seguire. Con regolare cadenza mensile fino a novembre 2014. Parchi e giardini di Eur Spa sono in stato di abbandono, ma Clelia Logorelli di certo non è rimasta al ‘verde’.