“In Europa si vive un momento di grande travaglio culturale, davanti a persone che arrivano da tutto il mondo non si riesce a convivere”. A dirlo è Gianna Nannini, dal palco del Medimex, il Salone dell’innovazione musicale in corso a Bari, dove si è raccontata a lungo. Una digressione politica quella della cantautrice senese, che prende le mosse da uno dei brani che hanno segnato la sua carriera: Ragazzo dell’Europa, occasione per riflettere sulle responsabilità dei paesi del vecchio continente, che sembrano aver smesso di credere nell’idea di un’Europa unita e solidale: “Quell’Europa – ha ricordato Gianna Nannini – era per il disarmo totale, se oggi si perseguisse questo sogno l’Europa sarebbe un grande paese senza questi conflitti. Nella prima e nella seconda guerra mondiale ci sono tutti gli ingredienti per capire la nostra storia”.
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