La presunta violazione sarebbe avvenuta vicino alla costa di Bengasi, a Daryana, circa 55 km a est della città. Il ministero della Difesa italiano: "Notizia falsa. Non c'è stata nessuna violazione. Rispettiamo i limiti stabiliti dai trattati"
“Tre navi da guerra italiane il 31 ottobre scorso hanno violato le acque territoriali libiche”. E’ questa la denuncia del governo di Tobruk che ha deciso di condannare l’episodio con un comunicato pubblicato sulle pagine ufficiali di Facebook e Twitter. La violazione sarebbe avvenuta vicino alla costa di Bengasi, a Daryana, circa 55 km a est della città. Il ministero della Difesa italiano ha però smentito l’accaduto poche ore dopo: “La notizia diffusa è falsa. Tutte le navi militari italiane presenti nel Mediterraneo operano in acque internazionali rispettando i limiti stabiliti dai trattati”.
Il capo di Stato maggiore libico, Saqr Geroushi, citato dai media locali, ha detto che “l’aviazione libica il 31 ottobre in tarda serata ha fatto decollare i suoi caccia militari per monitorare l’attività delle navi da guerra italiane”. Il governo di Tobruk ha poi aggiunto che “non esiterà a ricorrere a tutti i mezzi che gli consentano di proteggere le sue frontiere e la sua sovranità territoriale”. E ha poi invitato l’Italia “a rispettare i trattati firmati tra i due Paesi” e ha bollato “l’ingresso delle navi italiane come un atto contrario a tutti gli accordi internazionali ratificati dall’Onu“.