Un avvocato, un designer, una disoccupata, un architetto, un pensionato, un consulente informatico, un dipendente della Pubblica amministrazione, un programmatore. Sono questi gli otto candidati sindaco del Movimento 5 Stelle a Milano che domenica 8 novembre gli iscritti potranno votare alle urne (vere e non in rete, anche se su computer allestiti sul posto) per arrivare a una scelta finale condivisa. Nella lista nessuna sorpresa: per i vip o gli intellettuali della società civile bisognerà aspettare ancora. I nomi infatti, proposti dai Meetup delle singole zone in cui è divisa la città, sono quelli di attivisti storici che a Milano militano nel Movimento dagli inizi: facce conosciute tra incontri e banchetti, ma che per il momento dicono poco a chi non è dell’ambiente.
In serata gli 8 si presenteranno per la prima prova: la graticola. In una sala comunale saranno sottoposti alle domande incrociate degli attivisti e dovranno motivare la loro decisione di candidarsi per la poltrona di sindaco. In regia i parlamentari lombardi (da Manlio Di Stefano a Vito Crimi) e naturalmente il consigliere comunale Mattia Calise, cinque anni fa considerato il ragazzo prodigio nel Movimento, ma che per il momento ha deciso di ritirarsi dalla corsa.
Gianluca Corrado, Livio Lo Verso, Antonio Laterza e Fulvio Martinoia sono le facce che partono in vantaggio. Corrado è di Lipari (Isole Eolie), ma “milanese di adozione”. 39 anni, è avvocato e attivista dal 2012 ed è conosciuto per il sostegno che ha dato ai gruppi locali dal punto di vista legale. Il suo è il nome che piace nei corridoi della Casaleggio associati. Lo Verso (48 anni) invece si presenta con il biglietto da visita della delibera popolare (di cui è stato il primo firmatario) per l’introduzione del referendum propositivo a Milano. Una battaglia vinta a fine 2014 e che gli ha fatto acquisire una forte credibilità all’interno del Movimento. E’ dipendente della Pubblica amministrazione, attivista dal 2010 e laureato in Scienze politiche.
Nel gruppo dei favoriti c’è poi Martinoia. 34 anni, diploma in telecomunicazioni e sistemista informatico, è stato candidato (ma non eletto) alle elezioni politiche del 2013. E’ stato molto attivo nella campagne elettorale per le Regionali in Liguria: sempre a fianco di Alice Salvatore, era nello staff ufficiale per il voto di maggio scorso. Nel gruppo di quelli che sperano nell’investitura c’è anche Laterza: 47 anni, consulente informatico e una laurea in ingegneria, è un altro dei nomi che in tanti si aspettavano. Forse tra i volti più comunicativi, anche se in generale nessuno brilla su quel fronte.
In corsa c’è una sola donna: Patrizia Bedori. 52 anni, un diploma in comunicazioni visive e attualmente disoccupata, è portavoce del consiglio di zona 3 a Milano. Attivista dal 2009, è l’unica chance per i 5 Stelle di candidare un volto femminile (aspetto che non dispiace nemmeno a Gianroberto Casaleggio), ma di sicuro non parte tra i favoriti. Condizione simile per Matteo Cattaneo, architetto di 53 anni. Attivista della zona 7, in questi anni, dice, ha concentrato il suo impegno “in particolare su problematiche urbanistiche e ambientali”.
Chiudono la lista Francesco Forcolini (70 anni) e Walter Monici (66 anni). Sono i meno giovani del gruppo e per una buona parte degli attivisti questo viene visto come un elemento a favore. Dopo l’esperienza del giovanissimo Calise, in tanti pensano che non sarebbe male giocare la carta dell’esperto. Forcolini (“Francesco detto Franz”) è pensionato, ha un diploma di maturità scientifica ed è attivo nei Meetup milanesi dal 2012. Il suo più diretto avversario è il designer Monici che, laureato in architettura, rivendica il suo impegno nei gruppi locali da 3 anni per la “mobilità sostenibile”.
I 5 Stelle partono così per primi per la corsa alle Comunali 2016. Mentre a destra si cerca il nome che possa mettere d’accordo Lega e Forza Italia e a sinistra si tenta di arginare l’effetto delusione per il passo indietro del sindaco Pisapia, i grillini nel giro di 7 giorni avranno il volto su cui puntare il tutto e per tutto. Ancora una volta però, non c’è il nome noto che possa trascinare il Movimento a una vittoria concreta. Tra le città al voto Milano resta la più difficile e l’obiettivo per il momento è reggere il colpo, o almeno quello di dare la rincorsa per quello che è l’unico pensiero fisso di Grillo e Casaleggio: le prossime elezioni politiche.