Nell’isola di Lesbo non c’è più posto nel cimitero perché vengono recuperati troppi corpi dei migranti annegati nell’Egeo. A lanciare l’allarme è il sindaco del capoluogo isolano, Spiros Galinos. Intervistato alla radio “To Vima”, il primo cittadino ha detto che all’obitorio ci sono 50 salme per le quali non è stato trovato un luogo di sepoltura. La richiesta di Galinos è l’ampliamento del cimitero con l’acquisto di un terreno vicino.

Nella sola giornata del 1° novembre, 19 persone hanno perso la vita mentre tentavano di raggiungere l’isola dalla Turchia. Mentre al largo dell’isola di Samos sono morte 11 persone tra cui 4 neonati e 2 bambini. Secondo l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) le vittime delle traversate nel Mediterraneo dall’inizio dell’anno sono 3440 su un totale di 750mila migranti.  Di questi oltre 600mila sono arrivati nelle isole greche.

Continua l’emergenza anche nell’Europa contintale: nella notte tra l’1 e il 2 novembre nel campo di Dobova, in Slovenia, sono arrivati 3200 migranti in tre convogli ferroviari. Mentre in Croazia nelle ultime 24 ore gli arrivi sono stati 11mila.

 

 

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