Le nuove violazioni denunciate dall'Epa riguardano almeno 10mila auto prodotte nell'ultimo biennio e il gruppo rischia altri 375 milioni di dollari di multe
Volkswagen ha imbrogliato anche sui diesel di grande cilindrata, programmando le auto per truccare i test sulle emissioni inquinanti. Lo sostiene l’Epa, l’agenzia federale di protezione dell’ambiente Usa che ha informato la casa tedesca, che pure smentisce ogni addebito, del fatto che espanderà l’indagine sullo scandalo delle emissioni truccate. Tra i motori diesel inclusi nell’allargamento annunciato dall’Epa ci sono Porsche Cayenne e Audi Quattro. Le violazioni riguardano almeno 10mila auto prodotte nell’ultimo biennio, tra cui i modelli Touareg, Audi A6 Quattro, A7 Quattro, A8 e Q5 e per la prima volta anche la Porsche Cayenne. L’Epa sostiene che il software ha un timer che consente alle auto di comportarsi diversamente nei test rispetto alla strada. In questo caso, sostiene l’agenzia, le auto hanno emesso un livello di monossido di azoto nove volte più alto rispetto a quando venivano testate.
In precedenza, il gruppo tedesco aveva ammesso di aver truccato le auto di piccola cilindrata, almeno 11 milioni nel mondo, di cui 500mila negli Stati Uniti. Ora, rischia multe fino a 37mila dollari per veicolo, il che significa arrivare fino a 375 milioni di dollari in aggiunta a sanzioni già previste in miliardi di dollari. “Ancora una volta la Volkswagen ha fallito il suo obbligo di rispettare la legge che tutela l’aria pulita per tutti gli americani “, ha detto Cynthia Giles, assistente amministratore per l’ufficio dell’Epa. “Tutte le aziende dovrebbero seguire le stesse regole. L’Epa, insieme allo Stato e ai partner federali, continuerà a indagare sulla vicenda, per garantire condizioni di parità alle imprese responsabili e per garantire che i consumatori ottengano le prestazioni ambientali che si aspettano”, ha aggiunto.
Intanto dai dati del ministero dei Trasporti sulle immatricolazioni auto in ottobre sono usciti dei risultati in chiaroscuro per Volkswagen in Italia dopo lo scandalo dei test sulle emissioni truccati. Il gruppo di Wolfsburg ha venduto 17.156 vetture, in crescita rispetto alle 15.984 del mese prima quando il caso è diventato di dominio pubblico. Tuttavia se si confrontano i numeri con quelli dell’anno precedente il bicchiere appare mezzo vuoto: a ottobre 2014 infatti l’azienda ha venduto nella Penisola 17.216 macchine. E in questi dodici mesi il mercato è cresciuto dell’8,5%, passando da 122.445 a 132.929 auto immatricolate. La quota di Volkswagen è passata, mese su mese, dal 12,29 al 12,9%, ma a ottobre 2014 aveva superato il 14%.
Nel dettaglio, a ottobre sono state immatricolate 9.520 macchine a marchio Volkswagen contro le 8.868 di settembre: un calo del 6,85%. A ottobre 2014, però, le Volkswagen vendute erano state 10.220. Quanto alle Seat, il mese scorso in Italia ne sono state comprate 1.169 contro le 921 del mese prima, ma il dato è molto negativo se confrontato con le 1.316 dell’ottobre 2014. Più stabili le vendite di vetture Skoda: 1.290 a ottobre 2015, poco meno delle 1.300 di settembre e delle 1.293 di ottobre 2014. In netta crescita solo Audi, che passa a 5.177 immatricolazioni a ottobre 2015 dalle 4.889 di settembre, registrando un aumento anche rispetto alle 4.385 di ottobre 2014.
Nello stesso mese Fiat Chrysler ha visto le proprie vendite calare lievemente, a 36.845 dalle 37.037 di settembre. Il gruppo guidato da Sergio Marchionne, che resta in testa con una quota di mercato del 27,72%, registra comunque un forte progresso rispetto al 2014: lo scorso anno a settembre aveva venduto 30.765 macchine e a ottobre 33.250.