La Actvision Blizzard, che produce classici come Call of Duty, ha annunciato l'acquisto della società di cui Riccardo Zacconi è ceo
Doveva fare il dentista, ma Riccardo Zacconi alle otturazioni ha preferito il mondo digitale e ora si è messo in tasca circa 590 milioni di dollari. La società di cui è ceo, detiene il 10% e ha inventato Candy Crush è stata infatti acquisita da Activision Blizzard uno dei big del mondo dei videogame al prezzo di 5,9 miliardi di dollari.
Questo dopo che nel marzo 2014 King Digital era stata quotata a Wall street per sette miliardi e mezzo di dollari, il maggior ingresso in borsa della storia per una società britannica. In un comunicato Zacconi, definito “guru delle moderne perdite di tempo” dal Financial Times che lo ha messo al decimo posto fra i cinquanta ceo europei del digitale, ha dichiarato il suo ovvio entusiasmo per questa acquisizione che darà ulteriore sviluppo alla sua azienda forte di un catalogo con oltre 180 giochi per i telefonini e con Candy Crush vanta 158 milioni di utenti al giorno.
Il gioco, una sorta di puzzle in cui vanno create file di tre figure identiche all’interno di una griglia, deve a Facebook gran parte del suo successo. Candy Crush infatti inizialmente è stato realizzato per essere giocato sul social network e solo dopo ha traslocato anche nel mondo mobile. Inventato da uno dei membri del team software mentre stava facendo il bagno, è stato rilasciato nell’aprile 2012 secondo il modello freemium che prevede una parte gratuita e una a pagamento per acquistare nuove funzionalità o altro. In novembre e dicembre arriva anche su iOS e Android e il successo è tale che un anno dopo sorpassa Farmville 2, il gioco di Zygna la rivale di King Digital, e nel 2013 diventa la app più scaricata per il mondo Apple.
Con questa acquisizione si forma un gruppo che combina giochi come il militaresco Call of duty, World of Warcraft e tutta l’offerta per il mondo mobile che gli immancabili analisti danno in crescita dai 29 miliardi di dollari attuali ai 45 del 2018. L’acquisizione di Activision non è l’unico movimento del mercato dei videogiochi. In Francia in questi giorni Vivendi, la società che ha acquistato una quota importante di Telecom Italia e ha diminuito la partecipazione in Activision Blizzard della quale detiene il 5,7%, è molto attiva anche nei confronti di Ubi Soft e Gameloft.
Ubi Soft, terzo maggiore sviluppatore al mondo di videogiochi, è la società di Assassin Creed, mentre Gameloft opera da sempre nel mondo dei giochi mobile e da qualche tempo anche nella mobile advertising. In questo caso però l’interesse di Vivendi non appare particolarmente gradito alle due aziende francesi.