Sarà la loro la generazione che più subirà gli effetti disastrosi dei cambiamenti del clima: così i teenager americani portano in tribunale gli Stati Uniti e il governo federale, accusati di distruggere il pianeta. “Siamo noi quelli che dovranno vivere con gli oceani acidi, la temperatura della terra sempre più calda e i ghiacci che si sciolgono” ha denunciato Gabriel Mandell, tredicenne di Seattle, appoggiato, insieme agli altri adolescenti, dalle organizzazioni per la difesa dell’ambiente. Le petizioni vengono da ogni parte dell’America e le richieste sono varie: a Washington otto studenti attivisti tra i 10 e i 15 anni, hanno denunciato lo Stato per aver fallito l’obiettivo di diminuire le emissioni di carbonio, “pur avendo a disposizione le migliori conoscenze scientifiche” e hanno chiesto che vengano adottate norme più severe per contrastare il cambiamento climatico, mentre un altro gruppo ha fatto causa al governo federale. Il motivo? La violazione del “diritto fondamentale dei cittadini a vivere liberi da azioni del governo che producano danno alla vita, alla proprietà e alla libertà”, operata dallo Stato dopo l’approvazione del fondo per lo sviluppo di combustibile fossile. Per il momento gli otto attivisti della capitale, sono gli unici ad essere approdati in tribunale, grazie all’appoggio dell’istituto legale Western Environmental Law Center. Il gruppo sarà ascoltato a Seattle da una corte superiore.
Le proteste però, non vengono solo da Washington: denunce e petizioni simili sono in attesa di essere esaminate in Massachusetts, Pennsylvania, North Carolina e Oregon, sostenute dalla ong Our Children’s Trust. “E’ una battaglia in salita – ha commentato Michael Gerrard, direttore del Sabin Center for Climate Change Law alla Columbia University – perché sinora le corti non hanno voluto intervenire nelle politiche ambientali”.
Intanto in Europa è partita la campagna #WeAreTheClimateGeneration, in vista del summit sui cambiamenti climatici che si terrà a Parigi dal 30 novembre all’11 dicembre. In 7 Paesi europei i cittadini potranno chiedere agli Stati e ai governi di fare le scelte necessarie per evitare che il riscaldamento globale vada totalmente fuori controllo. L’iniziativa è partita con un foto-progetto: 40 immagini di famiglie in Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Belgio, Danimarca e Turchia a cui si aggiungeranno selfie e messaggi che tutti i cittadini europei posteranno sul sito della campagna.