I numeri dell’inchiesta sull’Inps fanno impressione. Come il fiume di denaro che l’attraversa: 2118 persone in tutt’Italia rischiano un avviso di garanzia per truffa aggravata e falso ideologico. Sono 1511 ispettori del lavoro, 53 dirigenti di prima fascia e 554 dirigenti di seconda fascia che solo nel 2012 avrebbero intascato ‘premi produzione’ dai 6600 euro ai 58.000 euro annuali. Premi che in alcuni casi andavano ad aggiungersi a stipendi di 270.000 euro lordi. Premi collegati alle ispezioni antifrode nelle aziende che simulavano assunzioni fittizie per ottenere, e far ottenere, prestazioni previdenziali non dovute. Gli investigatori sono convinti che un numero imprecisato, ma enorme, di ispettori e dirigenti Inps ancora da identificare avrebbero barato sulle cifre degli accertamenti conclusi con la contestazione di contratti di lavoro fasulli, e sui meccanismi dell’audit interno.
In un database informatico Inps sarebbe stato immesso il dato reale. In un altro, parallelo, il dato veniva aumentato artificiosamente. E pure di molto. Solo in Campania, nel 2012, il primo database VG00 indicava un dato di 8170 contestazioni di assunzioni fittizie. Ma i bonus sarebbero stati calcolati su un altro database con un dato quintuplicato: 43039 contestazioni. Ed è su quest’ultima cifra, gonfiata come una zampogna, che l’Inps ha erogato – ma sarebbe meglio dire, si è auto erogato – somme a titolo di “retribuzione di risultato” o “incentivo alla produttività” perché, come è ovvio, stanare le finte assunzioni comporta un risparmio per le casse dell’ente previdenziale.
Ma ora va a capire se è stato davvero un risparmio, perché la minuscola e periferica Procura di Nocera Inferiore (Salerno), pm Roberto Lenza, sta affondando le mani in quello che potrebbe essere uno dei più colossali imbrogli della storia della pubblica amministrazione. E nei giorni scorsi ha perquisito la sede centrale Inps di Roma e acquisito documenti tra le diciannove sedi capoluogo di regione per estrarre file e analizzare una montagna di carte. Si cercano riscontri ad una pista emersa dall’ascolto di alcune intercettazioni. Telefonate agli atti di inchieste locali su ditte di pulizia dell’agro nocerino che truccavano assunzioni per far erogare maternità e sussidi di disoccupazione.
Un paio di persone hanno parlato di “7000 assunzioni fittizie” che non sapevano come “piazzare”. Il resto si scoprirà. E scatteranno gli avvisi di garanzia, anche a tutela delle persone indagate, che il pm Lenza intende ascoltare al più presto. Il sospetto della Procura guidata da Gianfranco Izzo è che il meccanismo si sia alimentato grazie alla connivenza di chi avrebbe dovuto controllare e non ha controllato. E grazie a chi avrebbe dovuto vigilare sulla correttezza delle procedure e non lo ha fatto. Beneficiando anche lui dei ‘bonus’ economici. Somme considerevoli che si andavano ad aggiungere a stipendi già sontuosi.
L’informativa del nucleo di polizia giudiziaria della Procura nocerina, che IlFattoQuotidiano.it ha potuto visionare, rivela con precisione le cifre erogate a titolo di premio dall’Inps ai propri dirigenti e ispettori nel 2012 e 2013. “Il dato di conto annuale certificato dagli organi competenti”, e fornito al pm, riferisce per il 2012 di 2.921.581 euro complessivi per i dirigenti di prima fascia, 32.142.556 euro per i dirigenti di seconda fascia, 170.053.207 euro per il personale di area C, dove sono distribuiti gli ispettori di vigilanza. Nel 2013 si sale a 3.171.320 euro per 51 dirigenti di prima fascia e si scende a 26.496.169 euro per 528 dirigenti di seconda fascia e a 126.148.741 euro per il personale di area C. Il totale supera i 360 milioni di euro. Nei prossimi giorni il pm inizierà a sentire i primi testimoni sulle anomalie riscontrate.
Sentito in commissione Lavoro della Camera dei Deputati il 28 ottobre, il presidente dell’Inps Tito Boeri ha fornito alcuni chiarimenti, ridimensionando secondo il punto di vista dell’ente le risultanze investigative della Procura nocerina: “Occorre rimarcare che dal singolo verbale possono essere rilevati rapporti di lavoro fittizi suscettibili di produrre effetti anche per un numero di anni superiore a quello rilevato nel verbale. Questo si vede nella banca dati gestionale “VG00”, ma potrebbe non vedersi nel singolo verbale. Inoltre i verbali si riferiscono ai singoli lavoratori mentre la banca dati gestionale ai rapporti di lavoro. Come documentato dalle statistiche dell’Inps i flussi di rapporti di lavoro sono di circa il 40% più alti dei flussi di lavoratori”. Boeri ha asserito che “la cifra di circa 400 milioni citata più volte dalla stampa rappresenta l’importo complessivamente erogato dall’Istituto ai 30.000 dipendenti come retribuzione di risultato legata alla produttività” e non solo al personale coinvolto nel ciclo delle ispezioni antifrode. Dopo aver ribadito che l’Inps collaborerà con gli inquirenti, Boeri ritiene che l’inchiesta del pm Lenza riguardi numeri più ridotti. “I dirigenti delle aree di vigilanza sono 26 e il sistema di incentivazione ha dato luogo per loro all’erogazione di un importo di circa 3,4 milioni per il biennio 2012-2013”.
Aggiornato alle 16.44 del 3 novembre