E’ finito agli arresti domiciliari Camillo Colella, amministratore delegato dell’Acqua Santa Croce, noto marchio il cui stabilimento produttivo si trova a Canistro in provincia dell’Aquila. L’accusa è di frode fiscale: avrebbe evaso il fisco per 13 milioni di euro, relativi ad Iva e imposte sui redditi attraverso meccanismi di dissimulazione sui quali si è puntata l’attenzione della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle entrate. Bel 2013, Colella è stato candidato presidente della Regione Molise con una propria lista, nonostante all’epoca fosse indagato oper il caso Ponzellini-Banca popolare di Milano, vicenda per la quale è attualmente imputato.
La misura cautelare è stata emessa dal gip del tribunale di Avezzano e prevede anche il sequestro di beni immobili e risorse finanziarie nella disponibilità dell’indagato per l’importo contestato. Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica e portate avanti dal nucleo di Polizia tributaria sono iniziate nel 2008 con una verifica fiscale. L’azienda da tempo è in stato di crisi: dei circa 70 dipendenti solo una ventina sono al lavoro peraltro a rotazione. La parte restante è soggetta agli ammortizzatori sociali. Spesso i sindacati hanno denunciato il mancato pagamento degli stipendi e l’inadeguatezza del piano industriale.Giustizia & Impunità
Frode fiscale: arrestato Camillo Colella, patron di Acqua Santa Croce ed ex candidato in Molise
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