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In questi giorni di grande battaglia “vaccini sì, vaccini no, talvolta mi diverto ad accendere il dibattito con persone che non sanno nulla di questo argomento ma, come spesso accade tra la nostra gente latina di “sangue caliente”, sentenziano con forza il loro pensiero come fosse verità. I nonni poi sono particolarmente decisi: loro sanno tutto di vaccini, anche se la realtà socio-ambientale, il numero di vaccini odierni e le nostre conoscenze di immunologia sono completamente diverse da quelle dei loro tempi.

Gli stessi “nonni italiani” sono accesi difensori pure del gruppo a favore della carne, specie se rossa e al sangue, perché “dà forza e fa sangue”. Anche su questo argomento scoppia allora il medesimo intenso dibattito tra “carne sì e carne no”. Noto con perplessità che coloro che usano i toni più accesi in queste dispute risultano essere poi proprio quelli che meno sanno. È vero: questo è l’uomo, e sono uomo pure io quando difendo troppo un mio parere, dato che nessuno ha la verità assoluta e tutto dovrebbe essere personalizzato e adattato alla realtà del singolo individuo. Però, non credo che tutto questo valga anche per il documento (scientifico e divulgativo insieme) che ho messo in rete alcune settimane fa per raccomandare una dieta pediatrica a base vegetale in scuole e ospedali. Questo documento, infatti, non esprime il parere personale degli autori, ma è una sintesi delle letteratura scientifica sulla nutrizione pediatrica.

Sappiamo tutti che la prevenzione primaria basata su corretti stili di vita è l’azione più semplice e più efficace per mantenere la salute e potenziare i fisiologici meccanismi di difesa dell’organismo. Inoltre, è in famiglia che il bambino “impara” a mangiare e poi manterrà quell’abitudine per buona parte della sua vita. Pertanto, è evidente l’importanza del ruolo dei genitori nel proporre una corretta igiene alimentare. Un ruolo altrettanto determinante è quello della scuola e degli input che al bambino giungono dagli operatori sanitari di base (pediatri, medici di famiglia, nutrizionisti, psicologi, ecc.) od ospedalieri, dato che pure loro possono e devono svolgere un ruolo realmente attivo nella promozione di stili alimentari sani, razionali, equilibrati e personalizzati in base all’ambiente di vita e alle caratteristiche biopatografiche dell’individuo (“Educazione Sanitaria Attiva”).

Sappiamo tutti anche che un bambino esprime il massimo delle sue potenzialità biologiche e psicologiche solo se viene alimentato in modo adeguato dal punto di vista nutrizionale e in modo sano dal punto di vista tossicologico e se, al tempo stesso, ha la possibilità di vivere una vita globalmente corretta e ricca di affetti e attenzioni. Per questo a noi medici, che abbiamo il dovere deontologico di lavorare per la prevenzione, sta a cuore dare un’informazione nutrizionale chiara, adatta alla situazione tossicologica attuale e in perfetta linea con le odierne conoscenze scientifiche. L’obiettivo di ogni medico è contribuire a realizzare una forte azione di prevenzione primaria capace di agire sulle cause principali delle patologie croniche occidentali. Per questo motivo abbiamo scelto di promuovere e diffondere il più possibile una alimentazione basata sui cibi a base vegetale (cereali non raffinati, legumi, verdure, frutta fresca e secca, semi oleaginosi e olio extravergine di oliva), che preveda il consumo di cereali integrali e/o legumi ad ogni pasto, con contenuti saltuari di prodotti di origine animale, preferendo le carni bianche e il pesce di piccola taglia, riservando invece ad occasioni sporadiche le carni rosse e abolendo quelle processate (cioè sottoposte a trattamenti di conservazione mediante l’uso anche combinato di nitrati, nitriti, sale, affumicatura o aggiunta di conservanti chimici).

La letteratura scientifica, che abbiamo ampiamente riportato nel nostro suddetto documento, è chiarissima su questi punti: più si mangia carne rossa (specie se processata) e latte vaccino, più aumenta la mortalità per infarto cardiaco e cancro; e più si mangia verdura e frutta, più si riducono le medesime mortalità. Gli obiettivi del nostro documento sono i seguenti:

1 – Favorire la diffusione di una corretta informazione alimentare e promuovere la cultura della prevenzione primaria fin dall’età pediatrica.
2 – Ricordare che oggi l’alimentazione non può prescindere da un discorso tossicologico data la gravità dell’inquinamento dell’ambiente in cui viviamo, un inquinamento che ha intossicato l’aria, l’acqua, il terreno e ovviamente anche il nostro cibo.
3 – Correggere i gravi errori alimentari che oggi vengono fatti dai genitori, errori che inevitabilmente vengono trasmessi alle nuove generazioni e che purtroppo vengono ignorati anche da molti medici.
4 – Prevenire e/o correggere l’obesità e il sovrappeso pediatrici che sono all’origine della maggior parte delle patologie croniche attuali.
5 – Ricordare che oggi, anche per motivi tossicologici, dobbiamo limitare al massimo gli zuccheri semplici, i cereali raffinati e i cibi animali (specie carni rosse, latte vaccino e i loro derivati) e abbondare invece di cibi vegetali (verdure, legumi, cereali integrali, frutta e semi), specie se biologici.

Per conseguire questi obiettivi, rivolgiamo il nostro documento:
– ai professionisti della salute, affinché ne traggano occasione di aggiornamento e abbiano le conoscenze adeguate per indirizzare i loro assistiti secondo i più corretti criteri scientifici;
– ai responsabili dei Servizi sanitari e nutrizionali, affinché propongano prevalentemente diete a base vegetale con alimenti biologici e integrali;
– ma prima di tutto e in particolare rivolgiamo il nostro documento ai genitori, affinché abbiano una maggiore attenzione alle scelte alimentari della famiglia e coinvolgano i loro figli nel consumo di diete prevalentemente a base vegetale.

A tutti, infine, chiediamo di aiutarci a diffondere questo documento, ma solo dopo averlo capito e vissuto, perché il più autorevole testimone è colui che, prima di parlare, vive il messaggio che porta.

Il testo è correlato da più di 200 riferimenti bibliografici, ha il patrocinio di una ventina di Associazioni e Società scientifiche e, a titolo di esempio, si conclude con una dieta quotidiana a base di cibi vegetali.

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