Il leader del Carroccio torna nel capoluogo bolognese un anno esatto dalla visita al campo sinti, finita prima ancora di iniziare con l'assalto di un gruppo di attivisti dei centri sociali. Confermata la presenza di Giorgia Meloni e Francesco Storace, ancora in dubbio l'ex Cavaliere. In città organizzata anche la mobilitazione contro di centri sociali e collettivi
Le premesse per una domenica blindata con zone rosse, manifestazioni e contro manifestazioni ci sono tutte, tra Matteo Salvini che parla di “zecche” e locandine appese per le vie del centro di Bologna che invitano a contestare la Lega Nord. Così, in questo clima, il leader del Carroccio si prepara a tornare nel capoluogo emiliano, l’8 novembre, a un anno esatto dalla visita al campo sinti di via Erbosa, finita prima ancora di iniziare con l’assalto di un gruppo di attivisti dei centri sociali e il cruscotto dell’auto sfondato. Il copione potrebbe ripetersi, anche se in grande. Questa volta Salvini punta a entrare nel “cuore” della città e riempire Piazza Maggiore, con un’iniziativa di protesta senza bandiere di partito contro il governo Renzi, ribattezzata “Liberiamoci e ripartiamo”.
Nelle settimane scorse, l’invito al raduno emiliano è stato mandato a tutti. L’obiettivo è mettere insieme diverse realtà di centrodestra, in una città che è da sempre fortino rosso e che si avvicina, insieme ad altre capoluoghi come Milano e Napoli, alle amministrative. L’iniziativa infatti sarà anche l’occasione per Salvini di lanciare e sponsorizzare la sua candidata a sindaco di Bologna, Lucia Borgonzoni, oggi eletta nel consiglio comunale. Di sicuro arriveranno poi anche Giorgia Meloni, di Fratelli D’Italia, e Francesco Storace, che attraverso Twitter ha annunciato di aver già riempito “due pullman da Roma e uno dal Veneto”. Ma la grande incognita rimane Silvio Berlusconi: alcuni giorni fa aveva assicurato la sua partecipazione, salvo poi tentennare mano mano che si avvicina l’evento. Dal quartiere generale degli azzurri, fanno sapere che Forza Italia ci sarà “con una delegazione istituzionale”. Parole che mettono in dubbio la presenza del leader e che fanno intendere come, nella galassia di centrodestra, l’intesa con Salvini faccia parecchio discutere.
“La Lega è nostro alleato storico e il nostro alleato attuale. Questo non è in discussione” ha cercato di gettare acqua sul fuoco Giovanni Toti, reduce da un vertice a palazzo Grazioli tra Berlusconi e lo stato maggiore di Forza Italia, dedicato in particolare al nodo della presenza del Cav alla manifestazione di Bologna. Il governatore azzurro in queste ore sta lavorando come mediatore nella trattativa su contenuti e modalità della kermesse dell’8 novembre. “Salvini ha invitato il nostro presidente a partecipare e sarà Berlusconi a decidere se accettare o meno l’invito. Lo farà sulla base di molte considerazioni, ma credo anche che questa decisione non cambierà la storia e il futuro dei rapporti tra Lega e Forza Italia”. Chi si è già sfilato invece è Casapound, altra realtà invitata dal capo del Carroccio. A Bologna non ci sarà proprio per la possibile partecipazione di Berlusconi. “Noi non volevamo salire sul palco, volevamo che ci fosse solo Salvini, su quel palco” ha puntualizzato il vicepresidente Simone Di Stefano.