Exxon Mobil ha mentito sui rischi legati ai cambiamenti climatici. A sostenerlo, secondo quanto riporta il New York Times, è il procuratore generale di New York Eric Schneiderman, che ha aperto un’indagine e inviato ai vertici del gruppo un mandato di comparizione. Il sospetto è che i vertici abbiano mentito non solo all’opinione pubblica ma anche agli investitori sui pericoli legati al fenomeno del climate change, non dicendo la verità sui rischi per l’attività dell’azienda.

Il procuratore newyorchese avrebbe quindi chiesto al gruppo di fornire molti documenti, tra cui le carte sui conti dell’azienda e persino le email di molti dei manager. Le indagini – scrive sempre il Nyt – si concentrano su un arco di tempo che va dalla fine degli anni ’70 a quella degli anni ’80, quando Exxon Mobil finanziò alcuni gruppi che secondo l’accusa cercarono di contrastare le conclusioni a cui la scienza sul clima stava giungendo.

Uno dei punti su cui le autorità vogliono veder chiaro, in particolare, è se la società abbia messo adeguatamente in guardia gli investitori sui possibili rischi finanziari che derivano dalla necessità per il gruppo di limitare nel tempo l’uso di combustibile fossile.

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