Mi era sfuggita, finora. L’ho vista solo grazie a Nico Sgarlato, storico giornalista specializzato, che la segnala in un articolo sul mensile Aerei. Ma la pagina è ancora lì in bella vista sul sito di Bae Systems, uno dei costruttori britannici degli F-35. A metà agosto ha annunciato di aver completato la sezione di coda della variante Stovl (decollo corto e atterraggio verticale) di un F-35 destinato all’Italia.

f35

Un motivo di orgoglio per la Bae. Jon Evans, direttore dello stabilimento di Samlesbury dove è stata costruita la parte, ha detto che si tratta di “un’altra importante tappa per il nostro programma F-35 e siamo orgogliosi di aver completato la costruzione della prima porzione posteriore della fusoliera per l’F-35B dell’Aeronautica Militare italiana”. F-35B? Aeronautica Militare italiana? Ohibò, parbleu, accipicchia, wow, вотэтода (sarebbe russo, ma la traduzione è di Google per cui diffidate). Piano, qui qualcuno sta barando.

Il governo italiano ha sempre detto, urbi et orbi ma soprattutto davanti al Parlamento dove di orbi ce ne stanno troppi: “F-35? Ne abbiamo comprati solo otto, della versione a decollo e atterraggio convenzionale”. L’ultima volta è stato a ottobre quando Patrick Dewar, executive vicepresident di Lockheed Martin International, disse al Sole24Ore che l’Italia si era impegnata ad acquistare 32 F-35. Interrogazioni come se piovesse, con il governo a smentire per l’ennesima volta senza però mai mostrare le carte come da mesi chiedono ad esempio quelli di Rete Disarmo. La povera Pinotti (avete mai osservato come basti sostituire le due “t” con altrettante “c” per …) che ogni tanto in Tv fa la faccia cattiva con Daesh/Isis, salvo dimenticarsene mezz’ora dopo, ormai deve aver raggiunto un record storico di arrampicature sugli specchi a cui non crede più nessuno.

Ma questa dell’F-35B sarà difficile da negare perché nel nostro carnet d’ordini ufficiali un F-35B non c’è e non c’è mai stato. Mai. Si dice che ne vorremmo 30, 15 per la Marina e 15 per l’Aeronautica, ma si è sempre anche sussurrato che forse i 15 per l’Aeronautica sarebbero stati sacrificati in nome dei risparmi. E invece il primo B lo stiamo già montando e sarà per l’aviazione. Ma ordini mai. Almeno così dicono ufficialmete dai piani alti del Ministero della Difesa.

Ammettiamolo: nessuno di noi può onestamente dire di non raccontare bugie. C’è il bugiardo occasionale e quello opportunistico. C’è anche il professionista della bugia. E infine ci sono i bugiardi per necessità, i peggiori. Perché non sono solo bugiardi, ma cercano se possono di modificare la realtà per piegarla alle loro menzogne. La storia del mondo è piena di questi manigoldi. Prendete Tony Blair, mito dei pre-renziani alla Veltroni e adesso musa ispiratrice dei rignanesi, anche di quelli che non sanno l’inglese. Dieci giorni fa ha ammesso di aver mentito nel 2002 quando sostenne che l’Iraq possedeva le famose armi di distruzione di massa dando così il via a una guerra che provocò forse duecentomila morti. E ha fatto nascere il Daesh/Isis.

Sia chiaro. Blair-Pinocchio non ha confessato la bugia per un ravvedimento operoso per quanto tardivo. No, come fanno i nostri evasori fiscali è venuto allo scoperto quando ha capito che ormai la bugia non teneva più. Una settimana prima dell’uscita dell’ex leader laburista erano state diffuse delle mail scambiate con George Bush, l’altro utile bugiardo, dove i due si accordavano per la guerra un anno prima che scoppiasse. Beccato con il bottino, anche se ormai troppo tardi.

Ma i nostri governanti? Chi devono difendere? Non se stessi. In Italia le bugie si comprano al supermercato. Quello del governo è poi sempre pieno da quanto @staisereno siede a palazzo Chigi. La diligente ministra Pinotti si adeguata al cursus dishonorum e, repetita iuvant, dice sempre le stesse cose, come le bambole di un tempo quando gli schiacci la pancia. Per chi o per cosa lo faccia non è chiaro. Una volta dicevano che sperava di fare il Presidente della Repubblica (davvero?!). Ma oggi? Forse sogna un giorno di volare su una bomba come il maggiore T.J. “King” Kong del Dottor Stranamore. Sarebbe una catarsi definitiva, anche per le bugie.

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