Reduci mussoliniani in gita in Spagna. Con la benedizione dell’ambasciata italiana? La polemica all'indomani della celebrazione della Festa delle Forze Armate cui partecipano, da invitati, gruppi di nostalgici fascisti e franchisti. Il personale diplomatico, per evitare polemiche su patrocini e adesioni imbarazzanti, diserta la funzione organizzata in casa propria
E’ polemica su un singolare quanto imbarazzante “revival fascista”, andato in scena ieri all’ambasciata italiana di Madrid, in occasione della festa delle Forze armate. Pare che il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni però non c’entri nulla e le responsabilità, piuttosto, siano da ricercare in qualche stanza del dicastero della Difesa, guidato dal ministro Roberta Pinotti. Almeno è quello che fanno intendere dall’Ancis, Associazioni nazionali combattenti italiani in Spagna, e anche dalla stessa Ambasciata italiana a Madrid. La rappresentanza istituzionale, per evitare ulteriori imbarazzi, lo ha pure ribadito con un tweet ufficiale: “Le celebrazioni del 4/11 sono organizzate dall’Addettanza militare. Nessuna collaborazione con associazioni ex combattenti”.
Oggetto del contendere, la commemorazione che si è tenuta ieri alla sede del Consolato d’Italia a Madrid, al n.3 di Calle Augustin de Betancour, dive i nostalgici dell’Italia fascista, reduci e complici del macello franchista, hanno festeggiato le Forze Armate dell’Italia Repubblicana, ricordando di fatto anche quelle fasciste e franchiste. Ma una volta venuta fuori la mala-parata, sembra che nessuno voglia intestarsi l’iniziativa. Alimentando il mistero sulla sua stessa origine e colorando di surreale l’epilogo, con la rappresentanza diplomatica italiana che per evitare la “contaminazione” e le polemiche diserta la cerimonia organizzata in casa propria.
Allora, chi ha invitato chi? Il messaggio delle istituzioni italiane è questo: se una delegazione di nostalgici di Mussolini viene accolta alla sede dell’Ambasciata di Madrid, in occasione della festa delle forze armate, lo fa perché “invitata” da qualche dipartimento del ministero della Difesa. E in effetti secondo le due federazioni fasciste spagnole, la Fondazione Francisco Franco e la Falange, l’Ambasciata italiana a Madrid “patrocina” la commemorazione.
“Certo che eravamo presenti”, si accalora al telefono Juan Carlos Gentile, segretario dell’Ancis. “Siamo stati invitati, come succede sempre. Il problema è che i funzionari italiani all’estero si vogliono tenere stretta la poltrona così, ogni volta che vengono attaccati in casa propria, si nascondono per paura”. Gentile spiega al fattoquotidiano.it che l’invito non è cosa nuova, ma arriva ogni anno e tutte le volte l’Associazione rende omaggio ai caduti del Ctv, il corpo truppe volontarie mandato da Mussolini nel 1936 a combattere a fianco del dittatore Franco contro i repubblicani spagnoli, alla presenza del corpo diplomatico italiano.
Dalla sede di Madrid smentiscono con fermezza: “Non c’è nessun rapporto tra la festa delle forze armate e l’associazione. Noi non li abbiamo invitati”, fanno ribattono. E aggiungono: “Per evitare ulteriori malintesi e strumentalizzazioni politiche né l’ambasciatore né altri funzionari sono stati presenti alla cerimonia”. Il rappresentante degli italiani in Spagna, Pietro Sebastiani, quest’anno alla celebrazione non c’era davvero. Era presente l’anno scorso però, accanto al solito gruppo dell’Ancis e ai due collettivi franchisti, come denunciato dall’associazione Altraitalia di Barcellona, che già nel 2012 riuscì a far istituire un processo contro i piloti dei caccia italiani che nel 1938 fecero strage di civili – almeno 5000 i morti – durante i bombardamenti su Barcellona ordinati dal duce..
Che sia apologia del fascismo o meno, come recita la Costituzione, l’imbarazzo è ormai palpabile. Anche perché nel programma del viaggio in Spagna dell’Ancis, membro onorario della Fondazione Franco dal dicembre 2014, si usa proprio il termine “patrocinio”. “Un falso” ribadiscono dall’Ambasciata, “si tratta di un malinteso”. Le associazioni reazionarie si erano già ritrovate il 2 novembre a commemorare i caduti presso due monumenti franchisti, il Valle de los Caídos e la cripta di Saragozza. “Lo sanno i lor signori portiamo pure una corona ai caduti della Brigata Garibaldi?”, smorza i toni il segretario Juan Carlos Gentile. “Se l’ambasciatore stavolta non è venuto, chiedete a lui il motivo”.