Genny ‘a carogna, il capo ultrà del Napoli, si è costituito dopo ventiquattro ore di latitanza, presentandosi al carcere di Secondigliano, accompagnato dal suo avvocato, Giovanna Castellano.
Sfuggito mercoledì alla cattura durante un’operazione antidroga, Gennaro de Tommaso, alias Genny ‘a carogna, è accusato di traffico internazionale di stupefacenti. Durante il blitz erano stati arrestati alcuni esponenti della famiglia del tifoso napoletano: gli zii Giuseppe (alias Peppe l’assassino), Gaetano, e Rosario De Tommaso.
L’ultrà 39enne si era reso protagonista della trattativa tra tifosi e forze di polizia durante la finale di Coppa Italia del 3 maggio 2014 Napoli – Fiorentina, allo stadio Olimpico di Roma, avvenuta poco dopo i disordini che hanno portato alla morte di Ciro Esposito.
Giudicato colpevole per le violenze avvenute allo stadio, a de Tommaso era stato imposto il daspo, cioè il divieto di avvicinarsi allo stadio per 5 anni e una condanna a due anni e due mesi, trasformatasi poi in sei mesi di arresti domiciliari. Il 4 novembre, invece, l’ordinanza di custodia cautelare in carcere alla quale la Carogna riesce a sfuggire, per poi consegnarsi agli agenti di Secondigliano, appena 24 ore dopo.