Easyjet smentisce l'annuncio di un aereo in partenza per l'Italia da Sharm el-Sheikh: "Il piano di recupero dei passeggeri italiani previsto per questa sera non è più attuabile". Sono 1500 i connazionali in vacanza nella località sul Mar Rosso: "Qui si prende il sole, si gioca a carte e ci si rilassa alla Spa – dicono – la paura non si percepisce”. Tour operator: "Su 1900 camere a disposizione, solo 12 sono state le cancellazioni "
Non torneranno a casa nemmeno stanotte i 180 italiani bloccati all’aeroporto di Sharm el-Sheikh in attesa di un volo di ritorno. Dopo l’annuncio di un aereo EasyJet pronto a decollare alla mezzanotte egiziana in direzione di Milano Malpensa, ecco la smentita della compagnia aerea: “Nonostante gli sforzi che EasyJet sta portando avanti con le autorità britanniche, italiane ed egiziane, il piano di recupero dei passeggeri italiani previsto per questa sera non è più attuabile”. “Pochissime le prenotazioni cancellate”, assicurano comunque il presidente di Astoi Confindustria, Luca Battifora, e gli albergatori della zona, mentre i circa 1500 connazionali in vacanza non sembrano essere troppo preoccupati di quello che sta succedendo a pochi chilometri da loro: “Qui si prende il sole, si gioca a carte e ci si rilassa alla Spa – dicono – l’emergenza non si percepisce”.
Easyjet, rimandato il volo di mezzanotte. E i bagagli da stiva rimangono a terra
Da stasera e per tutto il fine settimana dovevano riprendere, anche se non a pieno regime, i voli di ritorno da Sharm el-Sheikh. Le centinaia di turisti bloccati in aeroporto, tra cui 180 italiani, dovevano così fare ritorno a casa. Tutto rimandato dopo l’annuncio in serata della compagnia EasyJet che, però, ha voluto precisare come “questo problema sia al di fuori del nostro controllo, ci scusiamo con i nostri passeggeri per il disagio. Tutti i clienti riceveranno assistenza in loco, ospitalità in hotel e continueremo a tenerli informati”. I maggiori disagi li hanno subiti proprio i clienti della compagnia britannica che ha cancellato tutte le partenze dalla località turistica del Mar Rosso, adeguandosi così al blocco dei voli voluto da Regno Unito, Olanda, Irlanda e Russia. In questo modo, centinaia di persone sono in attesa del volo di ritorno da mercoledì.
“Fortunatamente, la compagnia mi ha avvisato un giorno prima del mio rientro – ha raccontato a IlFattoQuotidiano.it Gianfranco Giovanardi, uno dei turisti italiani in attesa di tornare a casa – il mio volo di ritorno è previsto per sabato alle 17.10, ma in tutta la giornata di oggi EasyJet mi ha inviato circa dieci messaggi e cinque email scusandosi per l’inconveniente, aggiornandomi sulla situazione e invitandomi a prolungare la nostra permanenza di un paio di giorni, tutto a spese della compagnia. Non possiamo dire di esserci sentiti abbandonati”. Meno fortunato è stato chi, come Rosario e la sua fidanzata, da più di un giorno è in attesa del volo di ritorno e sperava di essere tra i 154 “fortunati” che si sarebbero imbarcati alla mezzanotte di venerdì. “Dovevamo partire ieri alle 17, ma ci hanno comunicato che il volo era stato cancellato – ha raccontato – speriamo di poter arrivare a casa stasera, anche senza bagaglio“.
Una delle questioni da risolvere è proprio quella relativa al trasporto dei bagagli a stiva. Le autorità hanno rafforzato i controlli allo scalo egiziano, inviando ulteriori forze speciali dell’Esercito e impedendo l’imbarco delle valigie che non rientrano nella categoria di bagaglio a mano. Una delle ipotesi al vaglio degli investigatori prende in considerazione la possibilità che l’aereo sia precipitato a causa dell’esplosione di una bomba nascosta dentro una delle valigie in stiva e fatta passare senza controllo. Per garantire la massima sicurezza ai passeggeri, quindi, le autorità e le compagnie di volo hanno deciso di spedire i bagagli con un volo senza passeggeri. Alitalia ha fatto di più: ha aumentato le misure di sicurezza anche all’aeroporto del Cairo e “disposto la sospensione del trasporto merci e corrispondenza nelle stive e la non accettazione di bagagli che viaggiano senza proprietario”.
Pochissime cancellazioni, ma prenotazioni in calo. “Ma gli italiani sono tranquilli”
Le famiglie italiane che hanno già prenotato la propria vacanza sul Mar Rosso, però, non sembrano intenzionate a rinunciarci. “Ieri altri 250 italiani sono partiti per Sharm el-Sheik e si sono aggiunti ai 1500 già presenti – ha dichiarato Battifora – nel week end sono previsti altri voli operati da Neos, Meridiana e Blue Panorama. In questo momento gli italiani nei resort stanno trascorrendo la loro vacanza e non è previsto alcun rientro anticipato. Anzi, alcuni di loro ci hanno chiamato perché vorrebbero che facessimo annunci pubblici per tranquillizzare amici e parenti e dire loro che va tutto bene”.
Informazioni che trovano conferma anche da parte degli albergatori di Sharm el-Sheikh: “Su 1900 camere a disposizione, solo 12 sono state le cancellazioni – dice a IlFattoQuotidiano.it Marika Porta, responsabile dell’ufficio stampa del gruppo Domina, proprietario di numerose strutture nella località turistica del Mar Rosso – durante la Primavera araba la situazione era decisamente peggiore: in pochi giorni avevamo i resort deserti”.
Neanche la sicurezza nazionale ha alzato il livello di guardia: “Quando il pericolo aumenta – continua Porta – la prima cosa che la National Security ci impone è la cancellazione delle escursioni e delle cene nel deserto. Ieri ne avevamo una con 400 persone e ci aspettavamo di dover avvertire tutti gli ospiti che non se ne faceva più niente. E invece dalla sicurezza non è arrivata alcuna indicazione”.