Prosegue la crisi idrica nel capoluogo siciliano. Saltata la saldatura del collegamento all'acquedotto di Fiumefreddo. La prefettura chiede aiuto all'esercito che è al lavoro "5 autobotti da 80mila litri nella parte alta della città"
Il sindaco di Messina Renato Accorinti aveva assicurato il ritorno alla normalità, perché la tubatura sarebbe stata riparata. Poi, qualche giorno dopo, la condotta di Fiumefreddo che rifornisce la città, si era nuovamente danneggiata a causa di una frana a Calatabiano. Ma oggi si aggiunge un altro tassello alla crisi idrica di Messina: ha ceduto la saldatura del bypass che collegava l’acquedotto dell’Alcantara, all’altezza di Forza D’Agrò (Me), con quello di Fiumefreddo, che in questi giorni d’emergenza riforniva con 300 litri al secondo la città. E il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato d’emergenza.
Molti quartieri sono senz’acqua e le autobotti dell’esercito non sono ancora sufficienti per fare fronte alle necessità. La società “Siciliacque” che gestisce l’acquedotto dell’Alcantara sta cercando di trovare una soluzione al problema. Intanto l’unico acquedotto che rifornisce in questo momento Messina, con una portata di 200 litri al secondo è quello della Santissima: ma il fabbisogno della città è di 970 litri al secondo. Sabato l’Unione nazionale consumatori intende presentare la class action insieme ai consumatori che hanno già aderito all’azione legale e che hanno subito danni dall’interruzione del servizio. Gli avvocati dell’associazione spiegheranno anche i termini ed i presupposti della class action, oltre alle modalità di adesione.
Intervento esercito – La prefettura di Messina ha chiesto l’aiuto dell’esercito per fare fronte all’emergenza idrica. I militari, si legge in una nota, “con 5 autobotti da 80mila litri sta lavorando nella parte alta della città, difficile da servire con erogazione diretta per ragioni di natura orografica”. “Gli interventi– prosegue la nota- hanno permesso la prosecuzione della normale attività didattica in due scuole, il Liceo Artistico Statale ‘E. Basile’ e l’Istituto Comprensivo ‘San Francesco di Paola’. Inoltre l’istituto Antoniano di Cristo Re, che si occupa della distribuzione dei pasti per i poveri e dell’assistenza delle famiglie bisognose, ha potuto garantire, grazie all’acqua immagazzinata in mattinata, il funzionamento della mensa e del servizio docce”, sottolinea l’esercito.
I quartieri colpiti dalla crisi idrica sono: Cep, Minissale, Annunziata Alta (contrada Citol a, contrada Sorba), Castane, Giostra, Villa Lina, Santa Chiara, Villaggio Svizzero), San Licandro (zona alta), Giampilieri, Zafferia (contrada Macchia) Santa Lucia sopra Contesse (zona alta), Istituto Ortopedico Scalabrino, Masse (San Giorgio, Santa Lucia, San Nicola), Faro Superiore (Luvarazzi), Torre Faro, Ganzirri. I punti di approvvigionamento cittadino saranno Amam, Mili e Torre Vittoria.