La pagella scolastica d’ora in poi dovrà andare a entrambi i genitori non più conviventi. Lo ha deciso il consiglio regionale della Lombardia approvando una mozione proposta da Antonio Saggese, consigliere regionale del gruppo Maroni Presidente e vice presidente dell’associazione Papà separati. Un provvedimento che ha scatenato la critica dell’avvocato Annamaria Bernardini de Pace, esperta di diritto della famiglia: “Si tratta di rispettare la legge che andrebbe applicata senza mozioni: se c’è un diritto dei figli alla bigenitorialità così come viene rispettato all’interno della famiglia allo stesso modo va rispettato all’interno delle istituzioni. Forse la cultura è arrivata così al di sotto della linea di demarcazione con l’incultura che ogni volta bisogna fare delle mozioni per interpretare la legge che è già chiara di suo. Si è trattato di una mossa politica. Le istituzioni dovrebbero rispettare le norme: le mozioni servono solo perché c’è pieno di asini”. L’obiettivo del provvedimento adottato è quello di non escludere nessuno dall’andamento scolastico del proprio figlio. I voti, le informazioni sulle assemblee, sulla partecipazione agli organi collegiali o i colloqui con gli insegnanti dovranno riguardare sia mamma che papà, anche se vivono ormai sotto un tetto diverso. Il consiglio regionale, con questo atto, ha impegnato la giunta a lavorare in sinergia con l’ufficio scolastico regionale e “in ottemperanza alle leggi vigenti e alle circolari diramate dal ministero dell’Istruzione” affinché in ogni scuola lombarda di ogni ordine e grado e negli istituti di formazione professionale, “sia assicurata la partecipazione di entrambi i genitori alle informazioni riguardanti l’andamento scolastico dei figli nel rispetto della valorizzazione della bigenitorialità”.
In realtà secondo il noto legale milanese un precedente c’è già: “A Milano, all’epoca del sindaco Letizia Moratti, il comune aveva già fatto questa comunicazione a tutte le scuole”. Un successo, intanto per l’associazione dei “Papà separati” e per Saggese: “Nei mesi scorsi in una scuola emiliana si è verificata l’ennesima vicenda di “mala informazione scolastica” nei confronti di genitori separati o divorziati: un dirigente scolastico, su richiesta della madre, avrebbe impedito al padre di ottenere la password del registro scolastico online della figlia, escludendolo di fatto dalla possibilità di avere informazioni circa il suo rendimento e di partecipare ai colloqui con i professori”. In Lombardia ciò non sarà più possibile perché il diritto/dovere di prendersi cura dei figli da parte di entrambi i genitori sarà tutelato grazie a questa legge approvata. Serve in ogni caso una maggiore consapevolezza da parte delle scuole, secondo Bernardini de Pace: “Spesso ci sono persone ignoranti che non leggono le norme, non sanno nemmeno che esistono. Conoscono solo le leggi sindacali, le altre non le rispettano: mi occupo di separazioni da trent’anni e ogni volta preciso al padre e alla madre che le informazioni scolastiche vanno date ad entrambi. Ho scritto più volte alle scuole costringendole a fare comunicazioni a doppia firma. Per realizzare veramente la bigenitorialità, in Italia, serve che tutti pensino che non esistono il padre o la madre ma due genitori posti sullo stesso piano. Ciò dovrebbe avvenire per gli psicologi, per i medici, per le associazioni sportive che dovrebbero parlare con entrambi i genitori”.