La richiesta di archiviazione era stata avanzata dalla Procura di Milano a luglio 2015 e coinvolgeva, oltre ai legali del leader di Forza Italia, l’ex europarlamentare di FI Licia Ronzulli, il padre di Karima El Mahroug, Bruno Archi, ex viceministro degli Esteri e alcune olgettine
Il gip di Milano ha archiviato l’inchiesta per 13 persone coinvolte nel processo “Ruby ter”, nato dal procedimento principale che ha visto l’assoluzione di Silvio Berlusconi, per presunte false testimonianze rese nel dibattimento in favore dell’ex premier. Tra loro gli avvocati di Berlusconi, Niccolò Ghedini e Piero Longo, l’ex europarlamentare di FI Licia Ronzulli e il padre di Karima El Mahroug (Ruby).
La richiesta di archiviazione era stata avanzata il 24 luglio di quest’anno dalla Procura di Milano al giudice per le indagini preliminari, Stefania Donadeo e riguardava in totale 13 soggetti coinvolti nel processo. Oltre ai legali di Berlusconi, Bruno Archi, ex viceministro degli Esteri, Lorenzo Brunamonti, cameriere di Arcore, Serena Facchineri, ex fidanzata di Luca Risso (ex compagno di Ruby), Francesco Magnano, geometra ‘di fiducià di Silvio Berlusconi, la modella Cinzia Molena, Antonio Passaro, amico di Ruby, il capo scorta di berlusconi Giuseppe Estorelli e l’ex sottosegretario ed esponente di FI Valentino Valentini.
Nelle motivazioni depositate dal gip nel decreto di archiviazione, si legge che pur “avendo raccolto numerosi elementi indiziari che indicano come, forse, in diverse occasioni i legali Niccolò Ghedini e Piero Longo abbiano superato il limite imposto dalla deontologia professionale, non si è giunti all’acquisizione di prove certe, o quanto meno ad indizi univoci e concordanti di un ruolo attivo di concorso in corruzione”. In particolare, per pm e gip, le dichiarazioni di una delle più assidue frequentatricei della villa di Arcore, Marysthelle Polanco, riguardanti le indicazioni dei due avvocati di “rendere falsa testimonianza“, non sono credibili, perché “tentativi di guadagni illeciti“.
“Non ero preoccupato, ma infastidito sì questa archiviazione non mi libera da questo stato d’animo”, ha commentato Piero Longo. “E’ stato un fastidio inulte posto in essere da giudici che non mi hanno mai visto. Un fastidio che però continua perchè certe cose rimangono”.
Per il leader di Forza Italia e per altri 32 soggetti coinvolti, si va invece verso la richiesta di processo che sarà ufficializzata nei prossimi giorni. L’ex premier è accusato a vario titolo di falsa testimonianza e corruzione in atti giudiziari, oltre ad aver comprato il silenzio di molte ragazze per un totale di 10 milioni di euro.