Tutto comincia con l’Enciclica Laudato Si’ di papa Francesco.
Il mondo rimane scosso dall’imperativo morale contenuto: il clima è un bene comune e quindi occuparsene è dovere di tutti. Il Papa ha scelto la vigilia della Cop21 per lanciare il suo messaggio e non perde occasione per rinnovare questa chiamata alle coscienze di ognuno e alla responsabilità verso tutta la famiglia umana e il pianeta, per sollecitare azioni e politiche comuni in grado di risolvere le grandi questioni ambientali e i cambiamenti climatici senza dimenticare gli ultimi e i più deboli maggiormente esposti allo sfruttamento dissennato di risorse naturali e ai danni causati dagli eventi metereologici estremi.
L’imperativo morale è “prendersi cura della casa comune”. Immagine che acquista immediata concretezza, se si pensa che tra sole tre settimane a Parigi si terrà un summit cruciale per i destini del pianeta. L’appuntamento romano, infatti, cade poco prima della Conferenza delle Nazioni Unite sul clima, in programma dal 30 novembre all’11 dicembre. È la ventunesima Conferenza delle Parti (Cop) che dovrebbe stabilire regole del gioco valide per tutti e porre limiti obbligatori alle pericolose emissioni. “In oltre vent’anni di mediazioni internazionali la ricerca del profitto ha sempre avuto la meglio sul buon senso. E oggi rischiamo seriamente di non avere più tempo per rimediare ai nostri errori”, afferma Pierluigi Sassi, presidente di Earth Day Italia. “Per questo – prosegue l’imprenditore sociale – “abbiamo ritenuto urgente sottolineare e sostenere l’unica voce fino ad oggi capace di verità sul tema dei cambiamenti climatici”, quella del Papa, che con l’enciclica “ha preso la scena mondiale in modo dirompente” in un anno che ha visto le conferenze Onu contro la povertà (i Millennium goals) e ora per l’ambiente.
“Ma ci voleva proprio un uomo passato dalle villas miseria argentine ai palazzi apostolici vaticani per spiegare al mondo che economia, società e ambiente sono tre ingranaggi di uno stesso meccanismo? Che la nostra è una ‘casa comune’ da tenere con cura nella quale esaurire le risorse e maltrattare i fratelli sono dei terribili boomerang che ci torneranno dritti in faccia?”, si domanda Sassi. La marcia si snoderà a partire dalle 9 dal Colosseo e, percorrendo via dei Fori Imperiali, raggiungerà piazza Santi Apostoli. Nella basilica omonima il cardinale vicario, Agostino Vallini, celebrerà la messa. In piazza sarà allestito il ‘Villaggio Laudato si’‘, con mercatini solidali, stand gastronomici con prodotti a km zero e laboratori didattici per i bambini. Le famiglie, infatti, sono chiamate ad essere le protagoniste dell’evento. I partecipanti si recheranno, poi, in piazza San Pietro per l’Angelus con papa Francesco.
Hanno già aderito all’iniziativa oltre 70 organizzazioni nazionali e internazionali, cattoliche e laiche (per tutte le informazioni www.marciaperlaterra.org), come la Coalizione per il Clima che unisce moltissime realtà e soggetti sociali che hanno risposto all’appello della Global Climate March in vista di Parigi e che si pone l’obiettivo di moltiplicare il popolo del clima. La marcia quindi è un segno di come anime diverse, sensibilità diverse possono convivere in vista di un obiettivo comune.
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