Parate e risposte tra nerazzurri, giallorossi e viola in testa alla classifica. Il Napoli batte l'Udinese e tiene il passo delle prime. Vince e continua la sua corsa alle spalle delle primissime il Sassuolo, intrusa tra le big con il suo quinto posto
Botta e risposta a distanza tra Inter e Roma in testa alla classifica. I nerazzurri battono il Torino con un nuovo 1-0 (sono 7 in stagione, 3 consecutivi), mentre i giallorossi schiantano la Lazio nel derby senza curve grazie al secondo gol in A di Edin Dzeko e al solito Gervinho, passato dalle valigie in mano durante l’estate all’essere il bomber della squadra con 6 reti all’attivo. Risale la Juventus con il tris servito a Empoli dopo essere andata in svantaggio. Segnali di risveglio sotto il profilo del gioco e secondo acuto di Mario Mandzukic. Vince di misura e continua la sua corsa alle spalle delle primissime il Sassuolo, intrusa tra le ‘big’ con il suo quinto posto. Gol, magie, emozioni ed espulsioni nel pareggio tra Frosinone e Genoa che verrà ricordato per la prodezza di Blanchard: rete in rovesciata da terra per il difensore ciociaro. Respira il Palermo alla Favorita: grazie all’eterno Gilardino stende il Chievo e allontana la zona rossa dove tremano Carpi e Verona, entrambe già a 6 punti dalla salvezza.
Risultati (tra parentesi gli assist)
VERONA-BOLOGNA 0-2: 6’ Giaccherini (Masina), 14’ Donsah (Destro)
Ammoniti: Pazzini (V); Donsah (B)
MILAN-ATALANTA 0-0
Ammoniti: Calabria, De Sciglio, Bacca, Mexes (M); Cigarini, Gomez, Pinilla, Carmona (A)
TORINO-INTER 0-1: 31’ Kondogbia (Palacio)
Ammoniti: Bruno Peres (T); Medel (I)
• Dove non arriva un super Handanovic, ci pensa la traversa. Per il resto, basta la solita Inter. Un po’ compassata, lentina ma capace di piazzare il colpetto decisivo. Settimo 1-0 in 12 giornate, terzo consecutivo e primo posto conservato. Elementare, Watson. E bellissimo per i tifosi che gioiscono anche per la miglior prestazione – e prima marcatura – in nerazzurro di Geoffrey Kondogbia, il grande acquisto estivo fin qui abbastanza deludente. Sua la spaccata sugli sviluppi di una punizione allungata dalla testa di Palacio. Quanto basta per i 3 punti grazie all’ennesima volta senza subire gol. La porta blindata è frutto di una squadra corta e delle parate di Handanovic, decisivo in almeno tre occasioni su Quagliarella, Belotti e Vives e graziato dal legno sul tiro a giro di Benassi. Non può essere però un caso se far gol ai nerazzurri sta diventando un’impresa titanica per qualsiasi attacco. È un segnale forte al campionato, anche perché Mancini – dodicesima formazione diversa in dodici gare, oggi 3-5-2 – esclude dall’undici titolare Perisic, Jovetic e Ljajic ovvero tutto il carico di fantasia e piedi buoni a sua disposizione. Una scelta a sorpresa, come già avvenuto contro la Roma con l’esclusione di Icardi e gli inserimenti di D’Ambrosio e Nagatomo (confermati a Torino). Ma come contro i giallorossi, le ‘visioni’ del Mancio sono tremendamente efficaci. Ora la pausa, poi il Frosinone in casa e la trasferta a Napoli il 30 novembre. Banco di prova definitivo della formichina Inter, che operaia e silenziosa guarda tutti da lassù.
EMPOLI-JUVENTUS 1-3: 19’ Maccarone (Saponara), 32’ Mandzukic, 38’ Evra (Cuadrado), 84’ Dybala
Ammoniti: Mario Rui, Krunic (E); Buffon, Marchisio, Morata (J)
• Lo spavento, la rimonta. E l’hurrà per la seconda vittoria consecutiva, cosa mai riuscita alla Juve in questo campionato. Altre ottime notizie in aggiunta per Allegri: il ritorno al gol di Mario Mandzukic dopo aver fallito una facile occasione sullo 0-0 e la continuità di Paulo Dybala, nuovamente a segno nonostante sia stato escluso dall’undici titolare. Male, invece, l’ennesimo approccio lento alla partita, con l’Empoli che si iscrive al folto gruppo di squadre in grado di mandare i bianconeri in svantaggio. Questa volta non dura fino al triplice fischio finale. Perché prima il croato e poi Evra sugli sviluppi di un angolo ribaltano il risultato. La ciliegina di Dybala nella coda del match, dopo un’altra mezza svirgolata di Mandzukic, consentono alla Juve di affrontare la pausa con l’animo sereno e di prepararsi con il morale alto alla sfida contro il Milan, altra delusa di inizio stagione. Una partita spartiacque per chi vuole rientrare nella lotta scudetto.
FROSINONE-GENOA 2-2: 6’ Pavoletti (Lazovic), 31’ Blanchard, 38’ Diakitè (Blanchard), 75’ Gakpe (Lazovic)
Ammoniti: Blanchard, Dionisi (F); Burdisso, Tino Costa, Figueiras (G) Espulsi: De Maio
PALERMO-CHIEVO 1-0: 71’ Gilardino (Andjelkovic)
Ammoniti: Vazquez, Gilardino, Goldaniga, Daprelà (P); Radovanoci, Cesar, Gobbi (C)
ROMA-LAZIO 2-0: 10’ Dzeko (rig), 62’ Gervinho (Nainggolan)
Ammoniti: Digne, Rudiger, Vainqueur (R); Gentiletti, Anderson, Biglia, Radu (J)
• La Roma senza romanità – out Totti, De Rossi, Florenzi – resta nella scia dell’Inter e si cuce sulla maglia mezzo scudetto capitolino abbattendo la Lazio nel derby. Il tutto in un clima surreale per l’assenza degli ultras, cuore del tifo e spesso protagonisti del derby ma oggi assenti per la lunga querelle con la Prefettura a causa delle barriere divisorie in curva. Ma la squadra di Garcia – schierata con un inedito 4-2-3-1 – si esalta comunque, conscia che per tenere il passo dell’Inter si poteva solo vincere. La strada viene spianata da un rigore conquistato e trasformato da Dzeko. Ma il contatto tra il bosniaco e Gentiletti avviene fuori dall’area. Errore grave, visto che avviene all’alba del match quando sono passati appena 9 minuti. La reazione biancoceleste è potente ma si schianta contro la traversa, colpita da Anderson con un colpo da fuori. Nainggolan pareggia il conto dei legni e poi inventa il raddoppio di Gervinho con un gran lancio in profondità. L’ivoriano è un’iradiddio e la Roma sfiora più volte la terza marcatura. Reazione debole, quella della Lazio, agganciata da Juventus e Atalanta e con la Sampdoria pronta al sorpasso.
SASSUOLO-CARPI 1-0: 28’ Sansone (Berardi)
Ammoniti: Pellegrini, Falcinelli, Consigli, Biondini (S); Wallace, Zaccardo, Marrone, Lollo, Di Gaudio (C)
NAPOLI-UDINESE 1-0: 53′ Higuain (Jorginho)
Ammoniti: Koulibaly, Albiol, El Kaddouri (N); Felipe, Wagué, Piris (U)
• La risposta del Napoli passa sempre dai piedi di Higuain. “Ci siamo anche noi”, scrive il Pipita – gol numero 200 in carriera nei match con i club – a Roma e Inter, ospite al San Paolo fra tre settimane. Sarri cambia 7 uomini rispetto all’impegno di Europa League ma non tocca il talismano Callejon, tuttocampista ormai imprescindibile nello scacchiere tattico dei partenopei. Tante le occasioni capitate proprio allo spagnolo, ma anche a Insigne e allo stesso Higuain nel primo tempo. Tutto murato da Karnezis, lucchetto di un Udinese arrivata a Napoli con l’idea di non prenderle e pronta a sacrificare Di Natale per il più arretrato Bruno Fernandes. Le resistenze bianconere finiscono crollano davanti al lancio di Jorginho per l’argentino, bravo a calciare angolato. Gol numero 9 in campionato e ultima mezz’ora in controllo. Con l’Udinese un po’ meno coperta alla ricerca del pareggio (bravo Reina in un paio di occasioni), prima Higuain e poi Hysaj sprecano un paio di occasioni. Ultimo brivido provocato da Lodi nel recupero, ma palla fuori. Il Napoli naviga a gonfie vele. Le altre sono avvisate.
Classifica
Inter e Fiorentina 27
Roma 26
Napoli 25
Sassuolo 22
Milan 20
Juventus 18
Atalanta 18
Lazio 18
Sampdoria 16
Torino 15
Palermo 14
Empoli 14
Chievo 13
Genoa 13
Udinese 12
Bologna 12
Frosinone 11
Carpi 6
Verona 6