L'azienda americana sembra fare sul serio: il piccolo "buggy" elettrico andrà in vendita l'anno prossimo, prime consegne nel 2017. I vantaggi offerti dalla stampa 3D sarebbero la possibilità di personalizzazione e la delocalizzazione della produzione in tante micro fabbriche. E intanto in Germania un'altra ditta che vuole stampare auto, la Edag, annuncia la quotazione in borsa
L’auto stampata accelera. Dagli Stati Uniti arriva la notizia che la Local Motors raccoglierà i primi ordini per LM 3D Swim nella primavera del prossimo anno per avviare la produzione e concretizzare le prime consegne nel 2017. Dalla Germania arriva la conferma che la EDAG Engineering Design AG, che all’ultimo Salone di Ginevra aveva presentato la Edag Light Car Cocoon, vuole quotarsi in borsa addirittura entro la fine del 2015.
L’auto stampata in 3D, assicurano i pionieri del segmento, ha cicli di sviluppo assai più veloci ed è in grado adattarsi rapidamente alle esigenze del cliente. Tra i vantaggi delle auto stampate, dice la Casa americana, c’è la possibilità infinita di personalizzazione: sulla stessa piattaforma potranno nascere modelli “a richiesta”. Un altro punto di forza dovrebbe essere la possibilità di distribuire gli impianti di produzione in giro per il mondo, come dice lo stesso nome “Local Motors”: ogni micro fabbrica dovrebbe essere in grado di stampare 2.400 veicoli l’anno.
Al Salone di Detroit di gennaio, la Local Motors aveva messo in mostra la Strati, disegnata dall’italiano Michele Anoè: una vettura realizzata con 212 strati di Abs (acrilonitrile-butadiene-stirene, un polimero termoplastico) e costituita da appena 49 elementi singoli. Al Sema di Las Vegas, la settimana scorsa, l’azienda ha invece esibito la Swim, firmata dal designer Kevin Lo, vincitore di un concorso fra bozzetti: il costruttore ha modificato il progetto iniziale per adattarlo all’utilizzo di alcuni elementi come il parabrezza e i cristalli elettrici della roadster Mazda MX-5. Lo “sviluppo” è durato appena 2 mesi e l’auto è realizzata per il 75% (l’obiettivo è arrivare al 90%) con la tecnologia 3D, inclusa la quasi totalità dei pannelli della carrozzeria ed il telaio.
La propulsione della piccola scoperta, che svela sotto una pelle liscia alcune parti “stratificate” tipiche della stampa 3D, è elettrica, la batteria è protetta da una da una “corazza” di 10 centimetri; circa prestazioni ed autonomia, la Local Motors non ha rilevato alcun dato. Quanto alla sicurezza, entro il 2016 saranno effettuati tutti i test di omologazione. La Local Motors dovrebbe progettare diversi modelli nel corso del prossimo anno, fra cui un motociclo e, tra gli altri, un buggy da sabbia equipaggiato con un impressionante motore V8 da 6.2 litri, il cui concept è chiamato Rally Fighter.
L’azienda sta finendo di costruire la prima “fabbrica compatta” a Knoxville, nel Tennessee, ma nonostante i processi snelli, i suoi veicoli non saranno necessariamente più a buon mercato di quelli tradizionali: il prezzo della Local Motors Swim sarà di 53.000 dollari (49.000 euro), quasi tre volte il minimo stimato a inizio anno.
Se negli Stati Uniti la Local Motors ha progettato un piccolo “buggy”, in Germania la Edag ha sfruttato la tecnologia 3D per immaginare un’auto sportiva. La concept Light Cocoon (nella foto sotto) vista a Ginevra aveva un telaio a “ragnatela” – naturalmente “stampato” – ricoperto da una sorta di guaina in tessuto messa a punto con uno specialista dell’abbigliamento sportivo come Jack Wolfskin: una soluzione leggerissima (fino a 19 grammi per metro quadrato), resistente e, di nuovo, altamente personalizzabile. La Edag ha annunciato che vuole quotarsi in borsa per raccogliere fra i 250 ed i 400 milioni di euro (nel 2014 il fatturato era stato di 635 milioni e a metà del 2015 era cresciuto del 17%); per invogliare gli investitori, la Edag ha annunciato un dividendo pari al 50% dell’utile netto.