Pena di 9 mesi per l'ex presidente del consiglio dei lavori pubblici e il costruttore. Secondo l'accusa avrebbero ricevuto informazioni dall'allora procuratore aggiunto di Roma Toro
Tutti condannati a 9 mesi. Finisce così uno dei processi nati dall’inchiesta sugli appalti per i cosiddetti Grandi eventi. La pena è stata inflitta dal tribunale di Perugia all’ex presidente del consiglio dei lavori pubblici Angelo Balducci, al costruttore Diego Anemone, all’imprenditore Emmanuel Messina e all’avvocato Edgardo Azzopardi. Gli imputati erano accusati di concorso e uso di segreti d’ufficio. I pm avevano chiesto una pena di un anno e 3 mesi, mentre gli avvocati l’assoluzione.
Secondo la ricostruzione della Procura, l’allora procuratore aggiunto di Roma Achille Toro (che ha già patteggiato la condanna per gli stessi reati) ha comunicato ai 4 imputati condannati oggi notizie riservate su un procedimento della magistratura romana e su uno della procura di Firenze che erano in coordinamento investigativo. L’ipotesi è che avessero parlato degli arresti eseguiti qualche giorno dopo. Gli avvocati difensori hanno sostenuto, tra l’altro, che Toro in realtà “non poteva comunicare notizie riguardo gli imminenti arresti chiesti dalla procura di Firenze in quanto non ne sapeva nulla”. L’inchiesta e poi il processo si sono sostenuti in particolare con una serie di intercettazioni.