“Zero trasparenza, seggi blindati, nessun dato ufficiale”. Il giorno dopo il voto tra gli iscritti M5S a Milano per decidere il candidato sindaco, è il Pd a criticare il metodo di selezione del Movimento 5 Stelle. I dem hanno fatto delle primarie un loro cavallo di battaglia e più volte hanno dovuto affrontare polemiche per sospetti brogli o addirittura indagini e annullamenti di seggi. Ora il Pd attacca le modalità di scelta dei nomi M5S per le comunali 2016. “I candidati dei 5 stelle sono scelti con meccanismi e metodi che sono una parodia della democrazia”, ha commentato il deputato Ernesto Carbone, membro della segreteria e tra i più fedeli della cerchia di Renzi. “Le regole del blog valgono per tutti e quindi completa assenza di trasparenza in una votazione di cui nessuno sa niente. Forse neanche quelli che vi hanno partecipato. L’ennesima presa in giro da parte dei capi che controllano anche i sospiri dei loro adepti”.
Il Pd non ha ancora deciso chi candiderà su Milano per il dopo Pisapia e nemmeno se saranno fatte le primarie. I 5 Stelle invece, in affanno nella campagna elettorale, hanno deciso di accelerare i tempi e individuare già il volto su cui puntare. Le “comunarie” (ovvero le primarie M5S) si sono svolte domenica 8 novembre: si è votato dalle 11 alle 18 e potevano partecipare gli iscritti al blog di Beppe Grillo residenti in città. Il candidato più votato è stato Patrizia Bedori e alle urne si sono presentate circa 300 persone. I dati ufficiali saranno diffusi martedì 10 novembre. E proprio la lentezza nel rendere pubblica affluenza e voti, ha scatenato le critiche dei democratici. “La scelta dei candidati 5 stelle a Milano è un mistero inglorioso”, ha commentato la deputata Pd Simona Malpezzi. “Zero trasparenza, seggi blindati senza sapere chi e quanti abbiano partecipato a quella che ha l’aspetto di una selezione per entrare in una setta. Come al solito l’ennesima farsa contrabbandata per democrazia”. Nel dibattito è intervenuto anche il senatore di Milano Roberto Cociancich: “Poca luce sul cielo di Milano da M5S: voto primarie oscuro, poca trasparenza per chi fa sempre la morale al Pd. La rete batta un colpo”.
Anche le primarie Pd sono finite più volte al centro delle polemiche, ma secondo il deputato Marco Donati i grillini “predicano bene” per poi alla prova dei fatti rivelarsi tutt’altro. “Primarie a 5 stelle zero trasparenza e Casaleggio diserta. È questa la democrazia secondo Grillo? Perché non pubblicano dati su Milano? Ancora una volta il M5S predica bene ma razzola male. Il Partito democratico in questi anni ha inserito la novità delle primarie nella politica italiana ma a quanto sembra il ‘direttorio’ M5S ha ancora molto da imparare”. E proprio al direttorio, ovvero i cinque scelti da Casaleggio per guidare il gruppo, si è rivolta la responsabile comunicazione Alessia Rotta: “Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista sempre pronti a dichiarare, oggi restano muti di fronte alla sceneggiata delle Casaleggiarie”.
Il deputato Andrea Romano su Twitter ha sottolineato anche lo stallo a Roma dove i 5 stelle (proprio come il Pd) ancora non si sono mossi. “Meraviglie grilline: primarie M5S Milano nessun dato su voti e votanti, divieto di interviste, zero trasparenza. A Roma meetup in catacomba?”.