Lucia Borgonzoni ai microfoni di Agorà (Rai3) se la prende con l'Associazione nazionale partigiani: "Come l'anno scorso hanno pubblicato varie incitazioni contro di noi. Io ho un nonno partigiano, mi sento anche offesa"
La “tensione” che si respirava a Bologna, a poche ore dal comizio di Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni, “l’ha caricata anche l’Anpi”. La candidata sindaco della Lega Nord Lucia Borgonzoni punta il dito contro l’Associazione nazionale partigiani dopo gli scontri tra la polizia e i centri sociali. Il giorno dopo il raduno della destra organizzato nel capoluogo dell’Emilia Romagna, l’attuale consigliere comunale leghista accusa l’Anpi di aver incoraggiato, nelle ore precedenti l’arrivo delle bandiere verdi in città, iniziative anti-leghiste. “Com’era successo l’anno scorso”, sottolinea Borgonzoni ai microfoni di Agorà (Rai3), “l’Anpi pubblicava varie incitazioni contro di noi. Io ho un nonno partigiano, mi sento anche offesa”.
Una critica che ha già fatto inarcare più di qualche sopracciglio in città, visto che poche ore prima dell’arrivo dei leader del centrodestra a Bologna, dal palco della commemorazione della battaglia di Porta Lame proprio il presidente dei partigiani bolognesi, Roberto Romagnoli, aveva lanciato un appello alla non violenza. “Sono partiti regolarmente riconosciuti e possono fare il loro raduno – aveva detto Romagnoli – è chiaro che venire a Bologna, dove non contano niente, è una provocazione. Ma trattiamoli da provocatori, perché quello che vogliono è che qualcuno perda la pazienza”.
Borgonzoni oggi però insiste: “Penso che la storia dei partigiani sia una storia di libertà e democrazia, hanno lottato per quello, quindi mi sembra abbastanza allucinante che volessero togliere la possibilità a un partito di parlare”. Critiche, poi, sono arrivate, sempre dalla candidata a sindaco leghista, al Partito democratico, reo di non essere intervenuto per prevenire gli scontri tra i centri sociali e la polizia. Il sindaco sempre durante l’anniversario della battaglia di Porta Lame aveva detto: “Non concediamo alla Lega quello che qui sono venuti a cercare, ma dimostriamo tutti insieme che Bologna porta avanti i valori della nostra democrazia, attraverso la convivenza civile e il rispetto della nostra Costituzione”.
Quanto invece ai militanti presenti alla manifestazione leghista e forzista, che ai piedi del sacrario dei caduti partigiani hanno fatto il saluto romano, Borgonzoni liquida la questione, imputandola “a quattro ragazzi”. “Parlare di estrema destra e xenofobia – aggiunge sempre ai microfoni di Agorà – è superficiale. I veri protagonisti di ieri sono le persone che sono venute a rappresentare vari problemi, persone con famiglie numerose, studenti, pensionati. Molte persone del mondo che definiamo moderato, alla Lega si sono avvicinati, e continuano ad avvicinarsi”.
Un’iniziativa, quella dell’8 novembre, che è stata già classificata come “un successo” da tutto il Carroccio. E che partiva, ha svelato Borgonzoni, con la benedizione del Senatùr: “Abbiamo fatto una cena a Bologna, due settimane fa, e Umberto Bossi ha elogiato la scelta di Salvini di venire qui”.