Il Parlamento catalano ha approvato una mozione nella quale dichiara l’inizio di un processo verso la costituzione di uno stato indipendente "sotto forma di repubblica". Il premier Mariano Rajoy ha già annunciato che presenterà un ricorso immediato contro la mozione alla Corte Costituzionale. Nel pomeriggio le votazioni per l'investitura del nuovo presidente: i secessionisti radicali della Cup hanno indicato che non voteranno per Artur Mas, con il conseguente rischio di nuove elezioni
Giornata storica per l’indipendentismo catalano. Il Parlamento di Barcellona ha approvato – 72 deputati a favore, 63 contrari – una mozione nella quale dichiara l’inizio di un processo verso la costituzione di uno stato indipendente “sotto forma di repubblica”, nonostante la durissima opposizione del governo di Madrid. I parlamentari popolari hanno mostrato bandiere spagnole per protesta. Il documento era stato presentato dalle due liste secessioniste Junts pel Si del presidente uscente Artur Mas (che ha promesso di portare la Catalogna all’indipendenza nel 2017) e dei radicali della Cup, che hanno la maggioranza assoluta nel parlamento catalano, dopo la vittoria delle forze indipendentiste alle elezioni del 27 settembre. La mozione prevede che entro 30 giorni inizi la costruzione di un arsenale giuridico in questo senso.
Il premier spagnolo Mariano Rajoy, che ha definito “anti-costituzionale” l’ipotesi di una indipendenza della Catalogna, ha convocato per martedì una riunione straordinaria del Consiglio dei ministri di Madrid, che presenterà un immediato ricorso davanti alla Corte Costituzionale. Una riunione straordinaria del governo spagnolo è stata convocata per martedì. I giudici costituzionali, che finora hanno sempre preso posizione contro le spinte indipendentiste catalane, potrebbero decidere mercoledì di sospendere in forma cautelare la mozione del parlamento di Barcellona, aprendo un braccio di ferro senza precedenti con le istituzioni della Catalogna, dagli effetti imprevedibili.
I secessionisti catalani minacciano di disobbedire alle ingiunzioni della Consulta di Madrid. La mozione afferma che il processo verso l’indipendenza dovrà essere portato avanti senza tenere conto delle decisioni delle istituzioni spagnole, e in particolare della Corte Costituzionale, che viene definita delegittimata. Il risultato del voto è stato salutato da un lungo applauso dei deputati secessionisti, in piedi, mentre i popolari di Rajoy esponevano per protesta bandiere spagnole.
La notizia ha avuto immediate ripercussioni economiche: dopo l’approvazione della mozione, lo spread della Spagna si riavvicinato alla soglia dei 130 punti base. Il differenziale tra Bonos e Bund è salito fino a 128 punti base, rivedendo i massimi da fine settembre scorso.
Il Parlamento di Barcellona deve procedere questo pomeriggio al primo turno dell’elezione del nuovo presidente catalano. La rielezione di Mas, appoggiata dai 62 deputati su 135 della sua lista Junts Pel Si, è proposta dalla presidente indipendentista del parlamento Carme Forcadell. Ma la seconda formazione secessionista, quella dei radicali della Cup, 10 seggi, per ora si dichiara contraria alla conferma del presidente uscente.