Televisione

Aurora Ramazzotti: “E’ vero che sono una privilegiata. Ma non è facile: mi hanno dato della ‘cicciona cinese’, più brutta di mia madre”

Intervistata da Sara Faillaci per il nuovo numero di Vanity Fair, la figlia di Eros Ramazzotti e Michelle Hunziker si sfoga: “Non sono bionda, non ho gli occhi azzurri, non sono magra, alta, bella. Oggi mi dicono: ‘Hai una bellezza particolare, che splendidi occhi a mandorla’. Ma, quando ero piccola, la ‘bellezza particolare’ non se la cagava nessuno"

di Domenico Naso

È rimasta zitta zitta per tre mesi, ha incassato critiche ferocissime che hanno reso la sua estate più calda del dovuto, ha esordito nelle inedite vesti di conduttrice della striscia quotidiana di X Factor (dove peraltro se la sta cavando benissimo) e ora, finalmente, Aurora Ramazzotti ha deciso di venire allo scoperto e di dire la sua sul polverone estivo seguito al suo ingaggio per il talent di Sky.

Intervistata da Sara Faillaci per il nuovo numero di Vanity Fair, la figlia di Eros Ramazzotti e Michelle Hunziker si sfoga, affronta per la prima volta le critiche e risponde da par suo: “Sinceramente mi aspettavo ben di peggio. Sono una privilegiata. So benissimo di avere avuto una possibilità che, senza il mio cognome, non mi sarebbe arrivata, o comunque non con questa facilità. Credo davvero nelle mie capacità, ma sicuramente là fuori c’è qualcuno molto più bravo di me che questa possibilità non l’ha avuta perché è figlio di gente comune”.

Aurora ha deciso, dunque, di affrontare la questione ammettendo i privilegi di cui una doppia figlia d’arte come lei può godere, e francamente non avrebbe potuto affrontarla in altro modo. E poi ha confessato che l’idea di fare spettacolo le era già balenata in testa anche prima dell’opportunità di condurre il daily di XFactor: “L’hanno scorso mi sono persino iscritta a X Factor, ovviamente senza dirlo ai miei. Non avevo calcolato che, avendo io dato le mie vere generalità, avrebbero subito contattato mia madre. Mio padre mi ha detto che ero brava, ma mi ha messo in guardia: ‘Non sarà facile, devi essere forte. Ne sei davvero convinta?’. Ci ho riflettuto molto e ho lasciato perdere”.

La situazione è cambiata, evidentemente, quando i furbacchioni di Sky le hanno offerto la conduzione di un programma, evitando così lo stress (e le ancora maggiori polemiche) di una partecipazione in gara. L’esordio da conduttrice (intrattenimento tendenza Michelle, dunque, e non Eros) è stato più che positivo: spigliata, naturale, decisa, Aurora ha zittito i critici, almeno per quanto riguarda le sue capacità. Per l’opportunità avuta, e negata a molti altri figli di nessuno, c’è voluto un po’ di tempo in più, ma con l’intervista a Vanity Fair speriamo di poter considerare chiuso anche quel capitolo.

Piuttosto, la parte più interessante della chiacchierata tra Aurora e Sara Faillaci riguarda le insicurezze da adolescente che ha dovuto affrontare: “Non sono bionda, non ho gli occhi azzurri, non sono magra, alta, bella. Oggi mi dicono: ‘Hai una bellezza particolare, che splendidi occhi a mandorla’. Ma, quando ero piccola, la ‘bellezza particolare’ non se la cagava nessuno. Mi dicevano ‘Cinese’, ‘Cicciona’. Mi sono trovata bersaglio di cattiverie atroci”. E forse c’entra molto anche il confronto inevitabile con cotanta madre: “Se in più, come è successo a me, vai su internet e trovi le foto in costume di te e tua mamma con un titolo che suona tipo “Michelle 34 anni, Aurora 14, è più figa la madre della figlia”, ti senti piuttosto male. Ho avuto crisi isteriche: mi vedevo brutta, mi rifiutavo di uscire di casa”.

Ecco, è questa la Aurora Ramazzotti più interessante, quella che si racconta senza filtri e condivide anche con chi l’ha criticata così tanto le insicurezze di una figlia d’arte che ha dovuto (e dovrà per sempre) fare i conti con i successi e la bellezza dei suoi genitori. Raccomandata o meno, Aurora sta dimostrando di avere stoffa e, cosa ancora più importante, una discreta capacità di incassare. Le servirà ancora per molto tempo.

Aurora Ramazzotti: “E’ vero che sono una privilegiata. Ma non è facile: mi hanno dato della ‘cicciona cinese’, più brutta di mia madre”
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