E’ arrivato un altro momento di saluti e baci nel centrodestra. Dopo settimane di pizzicotti e frecciatine i dissidenti di Area Popolare annunciano voto contrario alla legge di Stabilità. Si tratta dei 4 senatori che stanno facendo battaglia in particolare sulla legge per le unioni civili e tra loro c’è anche Gaetano Quagliariello che un mese fa aveva dato il via al liberi tutti all’interno del Nuovo Centrodestra con le dimissioni da coordinatore del partito. Insieme a lui ci sono Andrea Augello (accusatore di Marino nel caso Panda rossa e primo relatore, sconfitto, sulla decadenza di Berlusconi da senatore), Carlo Giovanardi che in maggioranza ormai sembra esserci per caso e Luigi Compagna che al Senato ha già cambiato tre volte gruppo parlamentare. In ogni caso la maggioranza al Senato non rischia, il margine c’è ancora anche perché il gruppo Ala, cioè quello dei verdiniani, ha già più volte detto che è pronto a votare la manovra finanziaria del governo Renzi.
Per Quagliariello la legge di bilancio “è scritta con la mano sinistra e non con la mano destra”. I quattro senatori annunciato che presenteranno “otto proposte di buon senso per cambiare rotta sulla spesa pubblica” e su questo “attendono risposte dal governo”. I quattro dicono di ispirarsi ai rapporti di Carlo Cottarelli, commissario per la revisione della spesa fino a ottobre 2014, e di Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione. Tra le altre proposte c’è “l’abolizione dei rimborsi delle spese di trasporto e rappresentanza per i membri delle giunte e dei consigli regionali e l’introduzione del parametro del costo standard per il funzionamento delle macchine amministrative e burocratiche dei consigli regionali”, ma anche il divieto per le Regioni “di coprire la razionalizzazione delle spese sanitarie con l’aumento del ticket”. Tutte le misure dovrebbero prevedere risparmi tra uno e 1,8 miliardi di euro all’anno.
Ma il tema non è solo nel merito, resta politico. Il malumore arriva da un’altra parte. Spiega Augello: “Io a fare alleanze elettorali con il Pd, sebbene qualche ministro di Ncd ipotizzi questa ipotesi, non ci sto neanche morto. Vengo da An, dal Msi. Andrò via da Ncd qualunque cosa accada”. E’ se questa è una gara a chi se ne va prima, vince Giovanardi: “Io da Ncd sono già andato via”.