Siamo dei fast mover. Quelli che stanno recuperando terreno più velocemente assieme ai Paesi dell’Est e altri campioni del ritardo digitale come la Grecia. Ma se è vero che siamo un po’ più veloci che in passato rimane il fatto che partiamo da “una situazione di ritardo acclarata”. Così scrive il rapporto I-Com (Istituto per la competitività) nella sua analisi su Reti e servizi di nuova generazione che misura il diverso livello di maturità digitale raggiunto dai Paesi dell’Unione Europea.
I dati che fanno riferimento al 2014 dicono che secondo l’I-com broadband index con 70,4 punti siamo al 25° posto in Europa su 28 Paesi. Dietro di noi ci sono Bulgaria, Grecia e Romania. In testa con 100 punti c’è la Danimarca, seguita dalla Svezia con 99,6 e dalla Finlandia con 95,7. La Spagna è 15° con 79,2 e la Francia è 18° con 77,1. “L’Italia – è l’analisi di I-Com – registra un generale miglioramento, riducendo significativamente il gap rispetto al primo posto (da 38,2 punti percentuali a 29,6 punti percentuali), soprattutto grazie ai progressi compiuti nella copertura della banda ultra-larga sia fissa – sebbene ancora troppo al di sotto della media europea – che mobile”.
Rispetto al 2013 miglioriamo di una posizione con una variazione del 14% del punteggio complessivo, a fronte di una media europea del 5% che incrocia gli scarsi miglioramenti possibili per l’avanzato Nord Europa e i margini molto più ampi del Sud. Se invece diamo un’occhiata alla classifica relativa solo all’indice che misura l’offerta del broadband, la Penisola è al 23° posto con tre posizioni in più rispetto al 2013, mentre per quanto riguarda la domanda siamo ancorati in 21° posizione “senza incrementi apprezzabili rispetto all’anno precedente”. In questo caso la distanza dalla vetta è sostanzialmente doppia.
A sorpresa il rapporto svela il dinamismo del Sud con le regioni meridionali in testa per copertura della banda ultra larga. Secondo una survey realizzata con i dati di Telecom Italia, Fastweb e Vodafone, nella graduatoria delle abitazioni coperte dalla banda ultra larga (30 Mb) troviamo in testa la Calabria con oltre oltre 26 punti percentuali in più della media nazionale, pari al 37,8%. Seguono Campania (61,3%) e Lazio (57,9%). Male invece il Triveneto con il Trentino Alto Adige al 19,6%) e il Veneto al 22,7%, mentre in media con il dato nazionale sono Lombardia (38,9%) ed Emilia Romagna (39,8%).
Fra le province, 11 hanno un livello di copertura superiore al 60%. Anche qui in testa troviamo tre province meridionali come Crotone (82%), Napoli (81%) e Palermo (77%). Per quanto riguarda il mobile, la copertura in Lte (la banda larga) ha raggiunto percentuali superiori al 90% in molte delle Regioni italiane (rispetto alla popolazione), con una media nazionale che si situa all’89,6%. La Regione che soffre il maggior digital divide in questo caso è la Basilicata con il 71% di copertura, seguita dalla Sardegna con il 79%.