Dopo la nascita del gruppo parlamentare ‘Sinistra Italiana‘ che riunisce i parlamentari di Sel ed alcuni deputati che hanno lasciato il Partito democratico, tra cui Stefano Fassina e Alfredo D’Attorre, Giuseppe Civati, fondatore di ‘Possibile‘ così motiva la sua decisione di non aderire a questo nuovo progetto a sinistra “I partiti non nascono dai gruppi parlamentari, un’operazione che ho sempre contestato e siccome, mi spiace sono coerente, ho deciso di fare quello pensavo. Noi abbiamo un progetto diverso – afferma ai microfoni de ilfattoquotidiano.it – che si chiama ‘Possibile’, è un progetto diverso, che presenteremo a Napoli il prossimo 21 novembre“. “Sinistra Italiana – sostiene Civati – è fare un gruppo che è anche un po’ un partito, a me non piace, sembra si rendano protagonisti prima che i cittadini, i politici. Perché dovrei aderire ad un progetto che non condivido? Peraltro – continua il fondatore di ‘Possibile’ -, io sono sei mesi che dico a tutti questi, ‘cerchiamo candidati sindaco alternativi al Pd‘ e la risposta non è ancora arrivata. Milano? Io non mi candido” afferma Civati. Divisioni a sinistra che sembrano prestare il fianco alle critiche di Renzi: “Non è di sinistra fare piccoli partiti che non vinceranno mai”, ndr), ma Civati replica secco: “Renzi ha rotto il centro-sinistra, sta candidando gente che non è di sinistra, fa il Ponte sullo Stretto, massacra l’articolo 18, fa lo ‘SbloccaItalia’, è’ lui che non è di sinistra”. De Luca? Io lo dicevo quando ero nel Pd che bisognava trovare un’altra soluzione. A me gli atteggiamenti di De Luca sembrano una follia“. E sull’imbarazzo dei democratici e di Matteo Renzi che non hanno ancora preso una posizione chiara sul Governatore della Campania, indagato per corruzione, Civati critica Renzi: “De Luca è stato subito da Renzi, eredita una classe dirigente perché non ha saputo creare una nuova classe dirigente, come sostiene e a Napoli rischia – prosegue – di avere come candidato più forte Antonio Bassolino, che non è un omonimo. Renzi – conclude – ha fatto grandi operazioni scenografiche, racconta cose non vere, a volte neppure verosimili, fa spesso il programma di Berlusconi”