Il gruppo tedesco garantisce che non saranno soggetti a sanzioni, non verranno licenziati e non si vedranno presentare richieste di risarcimento danni. Ma non può ovviamente promettere che non subiranno azioni penali
Mentre la motorizzazione tedesca allarga le proprie indagini alle auto di altri costruttori, Volkswagen offrendo una “amnistia interna” ai dipendenti coinvolti nella truffa sulle emissioni. Non saranno licenziati se daranno informazioni su come sono stati truccati i test. La proposta, che riguarda i dipendenti garantiti dal contratto collettivo, è contenuta in una lettera dell’amministratore delegato del brand Volkswagen Herbert Diess e sarà valida fino al 30 novembre.
Dopo le indiscrezioni riportate mercoledì dalla Sueddeutsche Zeitung, la stessa casa di Wolfsburg ha reso noto uno stralcio della comunicazione spiegando che l’offerta punta a fare “piena chiarezza in modo rapido” sullo scandalo. Il manager sottolinea in particolare che i lavoratori che daranno un contributo che consente di chiarire le circostanze della manipolazione non saranno soggetti né a sanzioni lavorative, né al licenziamento o a richieste di risarcimento danni. Non potranno però chiedere di essere trasferiti ad altre società del gruppo. Inizialmente, ha riferito una fonte interna citata da Reuters, la scadenza del piano di amnistia era fissata per fine anno, ma è stata anticipata alla luce dei buoni risultati ottenuti finora.
Pur assicurando la massima copertura agli eventuali ‘informatori‘ che parleranno con gli investigatori del team interno messo in piedi dal gruppo, Volkswagen non può però ovviamente escludere che questi dipendenti vengano coinvolti in indagini giudiziarie o azioni penali.