L’Istituto comprensivo statale Armando Diaz di Milano è l’unica scuola elementare italiana coinvolta nell’ambito del programma europeo Erasmus Plus, precisamente del progetto M3 Matematica Mini imprese e Marketing. Iniziato nel settembre del 2014, il progetto intende migliorare le competenze e le prospettive professionali degli studenti con un’istruzione e formazione di alta qualità interamente in inglese.
Dopo l’esperienza di uno scambio culturale in una scuola pubblica di Berlino nel maggio scorso, dal 10 al al 14 novembre la scuola elementare, composta dal plesso De Marchi in via Sant’Orsola e da quello in via Crocefisso, ha presentato le proprie migliori pratiche di insegnamento ad una quindicina di docenti provenienti da Irlanda, Germania, Irlanda del Nord e Spagna.
“Gli studenti di quarta e quinta elementare dell’istituto hanno mostrato ai professori stranieri quello che hanno appreso con l’Erasmus Plus. Abbiamo organizzato un programma con laboratori di scienza e matematica in inglese e un tour all’interno del Duomo e al Castello Sforzesco, con presentazioni dei luoghi effettuate dagli alunni sempre in inglese” spiega a ilfattoquotidiano.it Tea Pacini, insegnante dell’istituto. Grande soddisfazione da parte degli insegnanti coinvolti nel progetto. “La nostra visita è stata divertente e soprattutto ci ha ispirati. Gli alunni e tutto lo staff hanno lavorato in sincronia per creare davvero lezioni meravigliose. I lavori di scienze, arte e soprattutto la conoscenza della lingua inglese ci hanno estremamente colpiti”. I docenti tedeschi, spagnoli e irlandesi hanno sottolineato di essere stati accolti “molto calorosamente, con professionalità. Porteremo con noi dei bei ricordi da condividere sul sistema d’istruzione che abbiamo avuto modo di conoscere”.
Gli studenti dell’istituto milanese sono abituati a seguire lezioni in inglese anche perché negli ultimi cinque anni la scuola ha partecipato al progetto d’Istruzione Bilingue Italia che coinvolge alcune scuole della Lombardia, in collaborazione con il British Council di Londra. “In particolare – ha precisato Pacini – negli ultimi mesi abbiamo potenziato i corsi incentrati sulle materie scientifiche, visto che le statistiche dicono che gli alunni italiani sono tra i meno preparati a livello internazionale. E abbiamo sviluppato efficaci metodi di insegnamento che pongono lo studente nelle migliori condizioni di apprendimento. Ma una buona programmazione e il massimo impegno non basta”.
“Le nostre scuole pubbliche – ci tiene a sottolineare la docente – sono però ancora molto arretrate rispetto a quelle tedesche e inglesi, soprattutto per quanto riguarda le nuove tecnologie, l’utilizzo del web e le strutture a disposizione. Nelle scuole che abbiamo visitato all’estero, ad esempio, c’erano moderni impianti di illuminazione con fotocellule e lavagne multimediali. Lo Stato italiano non ha investito a sufficienza nell’istruzione pubblica, ora vediamo cosa succede dopo l’approvazione della legge sulla Buona scuola” ha detto la docente non troppo fiduciosa.