Prima è stato sfollato l'hotel di lusso Molitor, in cui si trovava la squadra prima di un'amichevole con la Francia, poi la stazione di Gare de Lyon. In entrambi i casi si è trattato di "falsi". Ma il clima di paura resta: secondo un'indagine i cittadini preoccupati dal terrorismo sono 9 volte superiori rispetto al periodo precedente all'attentato a Charlie Hebdo
Parigi sotto attacco: una serie di attentati, almeno tre ma forse anche di più, hanno colpito la capitale francese. Ma i primi allarmi erano già iniziati a partire dalla mattinata di oggi.
Venerdì di tensione a Parigi per due diversi allarmi bomba. Una prima telefonata ha costretto la polizia a far evacuare la nazionale tedesca di calcio dall’Hotel Molitor, dove si trovava in vista dell’amichevole contro la Francia. “C’è stata una minaccia e l’albergo è stato evacuato e transennato”, ha dichiarato Oliver Bierhoff, capo della delegazione della Germania, al quotidiano tedesco Express. Hendrik Grosse Lefert, responsabile della sicurezza della Federcalcio tedesca, ha precisato che “la polizia francese ci ha informato che è stata fatta una segnalazione anonima di una bomba. Abbiamo deciso di evacuare l’albergo per consentire alle forze dell’ordine di esaminare a fondo le camere e la sala delle conferenze”.
La seconda evacuazione si è invece resa necessaria alla stazione ferroviaria di Gare de Lyon, una delle principali della capitale francese, dopo alcune minacce pubblicate sul web in cui si parlava anche di un ordigno pronto ad esplodere. A riportarlo è stata l’emittente Bfmtv che, citando una fonte vicina alla polizia, ha raccontato che centinaia di passeggeri sono stati costretti ad abbandonare la stazione per circa mezz’ora. Ma anche in questo caso, dopo l’intervento degli artificieri, si è rivelato un falso allarme. “I passeggeri – ha annunciato la società ferroviaria Sncf – possono nuovamente entrare nella stazione e i treni hanno ripreso la regolare circolazione”.
Ma intanto il clima di paura legato alla minaccia di attentati terroristici è sempre più diffuso in Francia. L’allerta resta alta, ai livelli del gennaio 2015, quando avvenne l’attentato al settimanale satirico Charlie Hebdo e il governo mantiene lo stato di sicurezza a un livello elevato, dispiegando circa 10mila soldati in tutto il Paese, principalmente vicino ai centri religiosi. La paura di attentati, secondo l’indagine annuale Victimation, è diventata la seconda causa di preoccupazione dopo la disoccupazione. In particolare, interrogati sui “problemi più preoccupanti della società”, i francesi mettono per la prima volta al secondo posto il pericolo terrorismo (17,7%) dietro alla disoccupazione che rimane comunque saldamente in testa (38,3%). Nel 2014, prima degli attentati jihadisti contro la sede di Charlie Hebdo e all’Hypercacher di Parigi, a dirlo erano solo il 2,6%.