Il nuovo tablet di Apple da 12,9 pollici si candida per un uso intensivo anche in ambito produttività. A dargli una mano la possibilità di collegare una tastiera e l'Apple Pencil che non piaceva a Steve Jobs. Ma i tempi evidentemente sono cambiati
A quasi sei anni dal lancio del suo primo tablet, l’azienda di Tim Cook ha messo in campo un dispositivo che stravolge (o quasi) la filosofia iPad. Ilfattoquotidiano.it ha avuto la possibilità di provare sul campo il nuovo iPad Pro per verificare pregi e difetti del più recente tablet della Apple.
L’alternativa al portatile
Per capire il senso dell’operazione iPad Pro bisogna partire dal nome e, in particolare, da quel “Pro” che ne delinea il campo di utilizzo. Al contrario dell’iPad Mini, in cui il cambio di dimensioni non modifica radicalmente il tipo di uso che si fa del dispositivo, il nuovo tablet segna infatti uno stacco molto più netto sotto il profilo dell’utilizzo. A conti fatti, rappresenta più che altro un’alternativa al classico computer portatile. Pur essendo molto leggero e sottile, infatti, ha dimensioni decisamente importanti (quasi il doppio di un normale iPad) che permettono di sfruttare al meglio le nuove funzioni dedicate al multitasking introdotte con iOS9. In particolare la modalità di visualizzazione Split Screen, che permette di lavorare contemporaneamente con due app affiancate. Se nell’iPad classico la si può usare al massimo per tenere sott’occhio la posta elettronica o Twitter mentre si fa altro, con i 12,9 pollici del Pro si può davvero utilizzare per lavorare in contemporanea su due applicazioni diverse. Pratica anche la tastiera touch, che sfrutta il maggiore spazio per offrire in pratica un layout identico a quello di un qualsiasi computer. Il rovescio della medaglia è che il tablet risulta meno pratico in altri utilizzi, come leggersi un libro o consultare la posta durante uno spostamento in metropolitana. Certo, si può fare. Ma scordatevi di poter esibire la stessa naturalezza di quando usate un dispositivo con dimensioni standard.
Pensare le app in grande
Al di là della possibilità di poter sfruttare il multitasking, lo schermo di maggiori dimensioni consente agli sviluppatori di realizzare sistemi di controllo più complessi e articolati rispetto a quelli pensati per il formato standard. I progressi sono più evidenti quando si usano app per il montaggio video e il fotoritocco, che offrono un ambiente di lavoro molto più simile a quello che normalmente viene proposto su computer. Senza contare che il nuovo chip A9X, stando alle specifiche, è in grado di reggere carichi di lavoro decisamente superiori, sia sotto il profilo della potenza di calcolo, sia sotto quello dell’elaborazione grafica. Se alcuni sviluppatori possono esultare per le nuove opportunità che gli si aprono davanti, però, ce ne sono altri che dovranno invece darsi da fare per adeguarsi al nuovo formato extra-large. Usando con iPad Pro alcune app “generaliste”, infatti, le maggiori dimensioni rischiano di creare qualche problema. È il caso, per esempio, di alcuni quotidiani in formato digitale, che hanno ottimizzato spaziature e dimensioni del carattere per rendere gli articoli leggibili sui normali iPad. Nello schermo da 12,9 pollici, il testo diventa gigantesco e la facilità di lettura ne risente, a meno di non ruotare il tablet in orizzontale per riportare i caratteri a dimensioni più umane. Insomma: è probabile che l’uscita dell’iPad Pro procuri qualche scocciatura a programmatori e grafici, costringendoli a rivedere l’impianto delle loro app per adattarsi al nuovo formato.
Audio e video
Detto che le dimensioni maggiorate lo rendono un po’ meno maneggevole in situazioni di mobilità, l’uso casalingo ne guadagna, soprattutto quando si utilizza il tablet per guardare un film o una trasmissione in streaming. Lo schermo Retina HD offre una qualità dell’immagine notevole, ma nell’utilizzo in ambito multimediale la vera differenza la fanno i 4 altoparlanti, posizionati agli angoli del tablet. Non è solo una questione di volume: i nuovi speaker, infatti, offrono una resa decisamente migliore, soprattutto sui toni bassi. Questi ultimi sono gestiti in maniera “intelligente”: il tablet li smista in modo che siano riprodotti dagli speaker inferiori, adattandosi ovviamente quando si ruota l’iPad in posizione orizzontale. Nonostante la maggiore potenza degli altoparlanti, le vibrazioni che si percepiscono tenendolo in mano anche con il volume al massimo sono decisamente inferiori a quelle (piuttosto fastidiose) dell’iPad Air 2, che abbiamo avuto occasione di provare qualche mese fa. Rimanendo al settore svago, il nuovo tablet farà la felicità degli appassionati di videogiochi. Mentre i progressi in termini di potenza di calcolo sono difficili da valutare a occhio nudo, infatti, quelli in termini di prestazioni grafiche sono molto più evidenti. Nei giochi per iPad Pro fanno la loro comparsa riflessi ed effetti di luce che normalmente siamo abituati a vedere nelle console o nei PC.
Gli accessori
A sancire il cambio di filosofia operato da Tim Cook con l’iPad Pro è anche la comparsa di accessori che, nell’era Steve Jobs, non avrebbero mai avuto cittadinanza dalle parti di Apple. Il primo è la Smart Keyboard, una tastiera integrata nella cover (venduta a parte) molto simile a quella del Surface di Microsoft. A differenza delle tastiere fino a oggi disponibili per iPad, che utilizzano il collegamento Bluetooth, la Smart Keyboard sfrutta il nuovo Smart Connector, una porta posizionata sul lato del tablet che consente la trasmissione di dati e alimentazione. Un bel vantaggio, non fosse altro perché elimina il problema di caricare a parte la batteria dell’accessorio e rende superfluo l’abbinamento tramite Bluetooth. In termini di consumi, difficilmente verificabili nel breve periodo e sui quali non possiamo quindi esprimerci con certezza, non si dovrebbero notare molte differenze. L’alimentazione della tastiera, infatti, è bilanciata dal fatto che non è indispensabile mantenere attivo il Bluetooth. Anzi, è probabile che tra i due scenari quello proposto dalla Smart Keyboard possa rivelarsi addirittura meno vorace in termini energetici. Per il momento, la tastiera di Apple è disponibile soltanto con il layout USA (senza lettere accentate e una disposizione lievemente diversa rispetto a quella a cui siamo abituati) ma per averne una nostrana ci si può rivolgere ai produttori terzi, ai quali l’azienda di Tim Cook ha fornito da tempo le specifiche per creare accessori compatibili con lo Smart Connector.
Grafica a mano libera
Il secondo accessorio introdotto con iPad Pro è lo Smart Pencil, uno stilo che permette di scrivere e disegnare sul tablet. E qui c’è da dire che il tradimento della “filosofia Jobsiana” è più che altro apparente. La tentazione di usarlo in ambiti in cui non è strettamente necessario, infatti, è pressoché nulla e dopo qualche minuto speso a divertirsi a scarabocchiare qualche disegnino sfruttando le app dedicate o appunti a mano libera su note e immagini inserite nelle email, è facile che lo Smart Pencil finisca a prendere polvere sulla scrivania. Le cose cambiano quando a usarla è un professionista. Gli ottimi tempi di risposta dello schermo touch e la precisione del tratto lo rendono uno strumento di lavoro decisamente attraente. Tanto più che il suo utilizzo non si limita al disegno, ma potrebbe risultare terribilmente utile anche in altri ambiti, per esempio nelle app per il fotoritocco.