Un poliziotto francese ha raccontato che uno degli attentatori voleva parlare al telefono con i superiori "per prendere tempo". Ma "era come se stesse preparando una trappola". La testimonianza di Massimiliano Natalucci: "Pensavamo che gli spari facessero parte dello spettacolo"
Uno dei terroristi autori della strage al Bataclan, dove sono state uccise 89 persone, aveva chiesto di negoziare al telefono con la polizia. Lo riferisce Le Parisien, citando uno dei poliziotti che hanno partecipato all’operazione. “Il terrorista voleva negoziare, voleva guadagnare tempo”, ha riferito l’agente, chiedendo l’anonimato. Le forze dell’ordine lo hanno incontrato al piano superiore della sala concerti. A terra c’erano decine di cartucce e caricatori, oltre a fucili d’assalto abbandonati. “Quando siamo saliti c’erano corpi da tutte le parti sulle scale. Una vera carneficina, non avevo mai visto nulla del genere prima”.
Secondo il suo racconto, un attentatore da dietro una porta ha urlato di allontanarsi perché aveva degli esplosivi ed era pronto a farsi esplodere. I poliziotti hanno tentato di avviare un dialogo con l’uomo, che ha dato il proprio numero di telefono agli agenti, chiedendo di parlare con i superiori. “Era come se stesse preparando una trappola, dentro quella stanza”, ha aggiunto l’agente. Poco dopo, la polizia ha avuto ordine di intervenire, ha alzato una barriera di protezione e a quel punto l’attentatore ha sparato attraverso la porta. Gli agenti hanno risposto al fuoco. L’attentatore è riuscito a uscire e ha tentato di scendere al piano inferiore, ma è morto quando la sua cintura esplosiva è scoppiata.
“Eravamo al concerto e all’improvviso per alcuni secondi abbiamo sentito degli spari, come mortaretti” ha raccontato Massimiliano Natalucci, il 45enne di Senigallia che venerdì sera si trovava al Bataclan con l’amica Laura Apollini, rimasta ferita alla spalla. “In un primo tempo pensavamo che facessero parte dello spettacolo. Poi invece abbiamo visto tre o quattro terroristi con volto scoperto e carnagione scura che con le loro mitragliette hanno iniziato a sparare all’impazzata”. Natalucci ha raccontato di essere rimasto “sorpreso che, nelle due ore in cui siamo rimasti in ostaggio, abbiano chiesto a noi di parlare con la polizia per trattare affinché non entrassero“. Il senigalliese ha aggiunto poi che i terroristi “parlavano francese ma non posso dire se fossero francesi o di altre parti. Non li ho mai sentiti parlare in arabo. Poi abbiamo sentito un’esplosione e altri spari per pochissimi secondi quando le forze speciali hanno fatto irruzione”.
L’americana Helen Wilson, una delle sopravvissute alla strage parigina nonché ex fidanzata di una delle vittime, il londinese Nick Alexander, ha poi raccontato al Daily Telegraph che al Bataclan gli attentatori hanno iniziato a sparare contro un gruppo di persone in sedia a rotelle. La donna ha raccontato come gli uomini armati si siano diretti, come primo obiettivo, verso l’area riservata ai disabili.