“In questi tre o quattro giorni abbiamo perso il 50 per cento dei clienti. La gente non esce perché ha paura”. Paolo Lupidi è direttore di una frequentatissima (fino a 2500 coperti al giorno) pizzeria sugli Champs Elysees, vive a Parigi da 26 anni ed è preoccupato per la brusca frenata imposta al turismo. La sera degli attentati si era aperto il mercatino di Natale. “Abbiamo chiuso alle 23, appena abbiamo ricevuto la notizia”, spiega Philippe Carpentier, commerciante di souvenir che continua: “Qui viene un sacco di gente il fine settimana, è il posto perfetto per i cattivi”. Come il mercatino di Natale anche la torre panoramica è ancora chiusa. Alcuni tour operator sconsigliano persino la visita al Louvre, per la paura di nuovi attacchi. Con queste premesse, nonostante i tanti addobbi già posizionati, potrebbe essere un Natale senza turisti per Parigi  di Cosimo Caridi

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