Palazzi & Potere

M5S, Grillo toglie il nome dal simbolo: ma per i parlamentari il leader resta lui

Un coro unanime: decisione giusta. Ilfattoquotidiano.it ha interpellato dieci deputati e senatori del Movimento 5 Stelle. Da Lezzi a Fraccaro, da Crimi a Lombardi. Chiedendo di commentare la scelta del loro fondatore di aprire una votazione sul blog. Per far decidere agli iscritti come modificare il logo. Ecco le loro risposte

“Un gesto di grande coerenza”, per qualcuno addirittura “straordinario”, che “dimostra il suo spessore umano prima ancora che politico”. I parlamentari del Movimento 5 Stelle (M5S) giudicano così la decisione di Beppe Grillo di aprire una votazione sul suo blog per eliminare dal simbolo qualsiasi riferimento al capo politico del movimento. Due le opzioni sulle quali gli iscritti sono chiamati a esprimersi dalle 10.30 di questa mattina fino alle 19: inserire al posto dell’attuale indirizzo web www.beppegrillo.it quello del sito dei 5 Stelle, oppure eliminare qualsiasi indirizzo http.

PASSAGGIO STORICO Quasi tutti gli eletti interpellati da ilfattoquotidiano.it si esprimono senza problemi, qualcuno preferisce trincerarsi dietro al silenzio per evitare di influenzare le scelte dei votanti. Ma c’è chi, nel Transatlantico di Montecitorio, ammette di aver optato per la prima ipotesi, quella cioè di scrivere www.movimento5stelle.it nella nuova versione del logo. “È un passaggio storico – spiega il deputato Danilo Toninelli –. Mentre i partiti stanno incentrando il potere sulla persona, penso a Renzi e Salvini, noi invece apriamo a tutti. Questo testimonia la grandezza di spirito di Beppe”. Quindi un M5S completamente staccato dal suo fondatore? “Grillo è ancora indispensabile”, risponde Toninelli, ma “ha capito che i tanti portavoce sono pronti a condividere con lui le scelte più importanti a ogni livello, dai consigli comunali a quelli regionali”.

BEPPE RESTA Posizione condivisa anche da altri deputati che però preferiscono parlare a taccuini chiusi. “Non credo che il M5S sia ancora del tutto pronto per fare a meno del proprio capo politico”, dice uno di loro durante una pausa dai lavori dell’Aula. “Certo – prosegue – la decisione di togliere dal simbolo qualsiasi riferimento alla sua figura è segno di sicurezza e fiducia in noi portavoce, ma è ancora presto per dirci del tutto autonomi da Beppe”. Anche per Roberta Lombardi, prima capogruppo del Movimento alla Camera, togliere il nome del fondatore dal simbolo è una scelta opportuna. “Oggi Beppe ha fatto ciò che in questo Paese non fa mai nessuno, cioè mantenere le promesse fatte – dice –. L’annuncio di togliere il nome dal logo, peraltro, era già stato fatto ad Imola. È solo diventato realtà. Noi, comunque, abbiamo ancora bisogno di lui e Gianroberto (Casaleggio, ndr), che faranno da garanti per coordinare, in particolar modo, l’attività sui territori”.

LIBERI CITTADINI Sulla stessa lunghezza d’onda anche Riccardo Fraccaro: “Beppe ha voluto coinvolgere noi attivisti in una simbolica scelta di maturità del movimento, nel quale le responsabilità sono diffuse e condivise – sostiene il deputato, membro dell’ufficio di presidenza di Montecitorio –. Siamo una comunità di cittadini liberi che continuerà a crescere ogni giorno trovando sempre in Grillo il cuore e il megafono delle nostre battaglie”. Di più: “Siamo pronti a governare e riportare la democrazia in questo Paese”. Anche un altro ex capogruppo alla Camera, Riccardo Nuti, non ha dubbi: “La presenza dei due fondatori è ancora necessaria, anzi, io in passato mi sono addirittura apertamente espresso per chiedere loro una maggiore presenza per far rispettare le regole e i principi che ci siamo dati”. Mentre quello attuale, Giorgio Sorial, è sicuro: “Si tratta di un messaggio forte di apertura alla cittadinanza, è un altro tassello ma Grillo, a cui siamo grati per quello che ha fatto e continuerà a fare, deve rimanere al suo posto”.

GRATITUDINE ETERNA Dalla Camera al Senato. L’apprezzamento per la scelta di Grillo resta unanime. “Beppe resta fondamentale, anche se da oggi viene garantita l’autonomia del movimento, sganciandosi da un nome o un mito di riferimento – dice il senatore Nicola Morra –. Non abbiamo necessità di un faro umano che indichi la strada da seguire, perché altrimenti saremmo del tutto simili a quelli che sono in attesa di avere un capo, il leader unico e salvifico come i partiti”. Per cui? “Siamo per una leadership partecipata, siamo quelli della Rete e dobbiamo attivare il personal computer più potente, ovvero la nostra intelligenza. Era un passaggio scontato, prima o poi questo giorno sarebbe arrivato”. “Scelta da apprezzare quella di Grillo”, dice anche Gianni Girotto, secondo il quale “si va nella direzione che si auspicava da tempo con il movimento che inizia a slegarsi dal suo nome”. Quanto al futuro ruolo, aggiunge, “Beppe rimane naturalmente una voce estremamente importante, una persona a cui dobbiamo eterna gratitudine per il ruolo di catalizzatore di cui in questi anni si è fatto carico evitando che tante  preziose energie potessero disperdersi”. Infine, altre due voci importanti di Palazzo Madama. Il primo capogruppo al Senato, Vito Crimi: “Già dal 2009 Beppe disse che prima o poi avrebbe tolto il suo nome dal simbolo. Quel giorno è arrivato, in modo naturale e al momento giusto. E’ il sintomo che stiamo diventando maturi per governare”. “La decisione di Grillo rappresenta una scelta di grande maturità”, conclude la senatrice Barbara Lezzi: “Il Movimento 5 Stelle è di tutta la base, così anche Beppe rientra nell’ottica dell’uno vale uno. Ora possiamo camminare sulle nostre gambe”.

Twitter: @SteI @GiorgioVelardi