Succede a Orta Nova, dove 70 cittadini hanno versato le imposte locali nell'ufficio di poste private di un consigliere comunale, ma qualche tempo dopo hanno ricevuto l'avviso di morosità da parte di Palazzo di città:i versamenti non sono mai arrivati nelle casse pubbliche. L'ex sindaco Calvio: "Non è la prima volta che succede". Ballatore respinge accuse: "Spiegherò tutto"
Pagano le tasse ma si ritrovano nella lista nera del Comune. Succede a Orta Nova, in provincia di Foggia. A far discutere è una presunta truffa che ha fatto inalberare un centinaio di contribuenti e che ha come protagonista un consigliere comunale. A luglio 2015 sono stati inviati dall’Ufficio Tributi del Comune di Orta Nova gli avvisi di accertamento, indirizzati ai contribuenti che sono risultati morosi nel pagamento della Tarsu 2012. Molti di questi, ricevuto l’avviso, hanno verificato di aver effettuato entro le scadenze stabilite il pagamento di tale tributo presso uno sportello di poste private locale, facente capo a Chiaffredo Ballatore, (attuale consigliere comunale di maggioranza), e pertanto si sono recati in Municipio per consegnare la ricevuta in loro possesso attestante l’eseguito versamento. L’Ufficio tributi, dal canto suo, ha però comunicato loro che quel versamento non era mai arrivato nelle casse comunali e che, pertanto, risultavano morosi, invitandoli a regolarizzare la loro posizione.
Quella ricevuta, a sentire l’Ufficio Tributi, era carta straccia e quindi ogni pagamento dovuto al Comune non risultava nelle casse dell’ente. Sorpresi dalla notizia, i cittadini morosi si sono rivolti all’agenzia di poste private, chiedendo contezza della ragione per la quale i versamenti non risultavano essere stati contabilizzati, ma dall’agenzia e dal consigliere Ballatore sono pervenute solo rassicurazioni e l’invito a tornare successivamente per ritirare un’ulteriore ricevuta. Così è stato e qualche giorno dopo i contribuenti si sono visti consegnare la ricevuta del versamento effettuato presso lo sportello di Poste Italiane. Gli addetti ai lavori hanno motivato il disservizio spiegando che c’era stato un malinteso, si sono scusati e hanno rassicurato i cittadini spiegando che per velocizzare i tempi i versamenti erano stati effettuati presso Poste Italiane.
Tutto risolto? Macché. Alcuni cittadini muniti della nuova ricevuta si sono recati in municipio per consegnarla, così sperando di chiudere la partita con il Comune. Gli impiegati addetti all’Ufficio Tributi, però, hanno nuovamente rimandato al mittente la questione, invitando i contribuenti a recarsi presso l’ufficio di Poste Italiane per verificare se realmente fosse stato eseguito il versamento. Ad attenderli alle Poste vi era un’altra amara scoperta: le ricevute recavano un timbro contraffatto, giacché il costo dell’operazione postale riportato sul bollettino era inferiore rispetto a quello corrente a far data dal 10 agosto 2015 e non risultava contabilizzata alcuna transazione a nome dell’interessato alla data indicata.
Una situazione kafkiana che allo stato attuale interessa poco più di 70 contribuenti, con un ammanco per le casse del comune di circa 12mila euro. Sembrerebbe, tuttavia, che il fenomeno sia molto più vasto. La prima a denunciare la vicenda è stata Iaia Calvio, già sindaco della città e attualmente consigliere di opposizione. “Venuta a conoscenza di quanto stava accadendo – ha spiegato – il 15 settembre 2015 ho richiesto all’Ufficio tributi la copia dei bollettini postali da parte dei contribuenti che risultavano morosi nel pagamento della Tarsu 2012 e di conseguenza ho invitato i contribuenti a sporgere querela nei confronti di Ballatore. L’amministrazione, invece, tace”. A sentire l’ex primo cittadino, inoltre, da palazzo di città stanno “valutando il trasferimento ad altro ufficio Tributi dell’attuale responsabile, “colpevole” ai loro occhi di essere collaborativa con me, consigliere di minoranza”.
Iaia Calvio, poi, ha ripercorso tutte le tappe della vicenda, che ha un precedente. “Per il vero, questa è la seconda puntata di una vicenda iniziata nel 2014 con riguardo agli accertamenti Tarsu 2011 – ha raccontato – In particolare nel 2014 si è verificato che la medesima agenzia di poste private non aveva trasferito nelle casse comunali alcuni pagamenti Tarsu 2011 effettuati da alcuni contribuenti e che, in altri casi, lo aveva fatto con molti mesi di ritardo rispetto al momento in cui i cittadini avevano eseguito il pagamento del tributo in questione. Per tali vicende il 15 settembre 2014 ho sporto denuncia alla Guardia di Finanzia di Foggia e il 24 settembre successivo ho tenuto un pubblico comizio. Inoltre, su tale questione il 19 novembre 2014 si è svolto un consiglio comunale, durante il quale invitai l’Amministrazione a denunciare i fatti narrati e a chiedere le dimissioni del consigliere Ballatore. Anche in quel caso l’unica reazione del sindaco e dell’intera maggioranza è stata il silenzio. Nonostante i fatti riferiti fossero stati certificati nella relazione a firma del responsabile dell’Ufficio Tributi – ha concluso Iaia Calvio – Per tutta risposta Ballatore è stato ‘promosso in campo’, visto che spesso partecipa alle iniziative e alle cerimonie pubbliche in nome e per conto del sindaco, arrivando persino ad indossare la fascia tricolore”.
Il consigliere Ballatore, al centro della vicenda, respinge le accuse spiegando che si tratta un problema legato a un suo dipendete e che spiegherà tutto con i fatti. “Mai avrei fatto qualcosa che avrebbe danneggiato il mio prossimo – dice a ilfattoquotidiano.it – non mi sono mai sottratto alle mie responsabilità e mai lo farò di fronte a qualsiasi giudice perché la mia coscienza e pulita e tale rimarrà. La questione Tarsu 2011 e fino alla attualità di quest’altra brutta vicenda che mi sta massacrando psicologicamente sarà accertata dalle autorità competenti poiché il tutto è nelle loro mani. Ho avvisato l’ufficio preposto di questi ultimi fatti. Credo nella giustizia unico strumento che potrà fare chiarezza su tutta questa storia. E se saranno accertate mie responsabilità – conclude il consigliere – sarò pronto a pagare ma diversamente chi mi restituirà la mia integralità morale, professionale e umana?”.
di Andrea Gisoldi