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Hazanavicius, regista premio Oscar per The Artist, scrive all’Isis: “Non vincerete. Noi francesi continueremo a scopare e a cenare insieme”

“Fondamentalmente, in Francia, tra il nascere e il morire il più tardi possibile, l’idea è quella di scopare, ridere, mangiare, giocare, scopare, bere, leggere, fare un pisolino, scopare, discutere, magiare, dissertare, dipingere, scopare, passeggiare, fare giardinaggio, leggere, scopare, fare regali, dormire, guardare i film, grattarsi i coglioni, scoreggiare per far ridere gli amici, ma soprattutto scopare e, nel caso, farsi una bella e gioiosa sega”: parole di Michel Hazanavicius, regista premio Oscar per The Artist che, attraverso una lunga lettera pubblicata sul suo profilo Facebook, si rivolge direttamente all’Isis e lo fa con parole provocatorie.

Nemmeno un velo di buonismo nello scritto di Hazanavicius: sopra le righe e diretto, continua il suo post spiegando ai terroristi quel che i francesi amano fare, in quella che pare un’ode alla sessualità libera e disinibita. Un post che sembra la risposta alla rivendicazione dell’Isis degli attentati di Parigi, in cui lo Stato Islamico gioiva per aver “colpito la capitale dell’abominio e della perversione”. Hazanavicius spiega: “Cerchiamo di non disturbare gli altri, questo è il principio, ma non ci piace che qualcuno ci dica quello che dobbiamo fare o quello che non dobbiamo fare. Si chiama Libertà.”

Un invito alla vita, sullo sfondo di una piena laicità: “Farete ancora morti, sì. Ma agli occhi della Storia non sarete che i sintomi abominevoli di una ideologia malata. Ovviamente non vinceremo nemmeno noi. Altre persone moriranno, per niente. Altre decideranno di affidarsi ai Le Pen, agli Assad o ai Putin per sbarazzarsi di voi, e allora perderemo una seconda volta. Ma voi non vincerete. E quelli che resteranno continueranno a scopare, bere, cenare insieme, continueranno a ricordarsi di coloro che sono morti, e scoperanno”.

Daechois, DaechoisesDonc ça y est, c’est officiel, vous êtes en guerre contre nous. Ce qui est frustrant, c’est que…

Posted by Hazanavicius Michel on Martedì 17 novembre 2015