A Milano prima sentenza di colpevolezza legata all'annuale manifestazione in ricordo del giovane di estrema destra ucciso negli anni Settanta. Ai militanti un mese di reclusione. Dovranno pagare 16mila euro all'Anpi
Sedici militanti di estrema destra sono stati condannati a un mese di reclusione e a una multa di 250 euro. Il pm di Milano Piero Basilone aveva chiesto condanne fino a 45 giorni di reclusione per gli estremisti accusati di “apologia del fascismo”, che nell’aprile 2013 parteciparono alla commemorazione nel capoluogo lombardo di Sergio Ramelli, Enrico Pedenovi (uccisi negli anni Settanta da estremisti di sinistra) e Carlo Borsani (ucciso il 25 aprile del 1945).
Tutti i condannati sono colpevoli di aver violato la legge Scelba del 1952, per aver compiuto “manifestazioni usuali del disciolto partito fascista come il saluto romano, l’esposizione di uno striscione inneggiante ai camerati caduti e di numerose bandiere con croci celtiche“. E’ la prima volta che viene emessa una condanna a Milano per apologia del fascismo durante l’annuale manifestazione. I giudici della quinta sezione penale del Tribunale di Milano hanno anche disposto un risarcimento complessivo di 16mila euro a favore dell’Anpi, che era parte civile nel processo contro i neofascisti. Le motivazioni della sentenza verranno depositate entro i prossimi 90 giorni. Tra i condannati, ci sono anche il cantante Federico Goglio, in arte Skoll e alcuni esponenti di Forza Nuova.
Lo scorso 19 giugno dieci militanti di estrema destra erano stati prosciolti dal gup di Milano per episodi analoghi avvenuti però nel corso della manifestazione del 2014. Tra loro anche alcuni imputati finiti sotto processo per i fatti del 2013, che erano stati rinviati a giudizio da un altro giudice e oggi sono stati condannati.