Un colpo pesantissimo per il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano. Vibrato da uno dei fondatori del partito, l’ex coordinatore Gaetano Quagliariello (nella foto), in rotta da tempo con il ministro dell’Interno. La prossima settimana, con l’apporto di un pugno di deputati, almeno 4-5 al momento, Quagliariello darà vita alla Camera ad una propria componente che andrà a rinfoltire le fila del gruppo Misto. Un gesto di rottura con la quale l’ex coordinatore di Ncd sancisce l’avvio del definitivo divorzio con il ministro dell’Interno per cercare di dare vita nella società civile a quel “movimento di cittadini” che, almeno nelle intenzioni, dovrebbe andare a “costituire la gamba moderata del nuovo centrodestra”.
PROVE TECNICHE Una novità importante, ma non la sola. Perché c’è anche un nuovo asse politico a mettere in fibrillazione l’area di centro e turbare i sonni di Alfano: quello tra Quagliariello e Raffaele Fitto. L’ambizione comune dei due, entrambi pugliesi, in passato amici-nemici a fasi alterne, è quella di attrarre quella vasta area di elettori moderati che non si riconosce né in Matteo Renzi né in una Forza Italia schiacciata sul leader della Lega Matteo Salvini. Fitto, che proprio ieri ha costituito la componente dei Conservatori e Riformisti alla Camera, provocando una nuova emorragia di 10 deputati da Forza Italia che si sono aggiunti a Massimo Corsaro, ex di Fratelli d’Italia, ha l’ambizione di essere il federatore di questa area. Quagliariello preferisce declinare il suo “né con Renzi né con Salvini” in una chiave più movimentista sul territorio volta a costituire appunto la gamba moderata del centrodestra. Posizioni vicinissime che stanno dando vita a vere e proprie prove tecniche di alleanza tra Fitto e Quagliariello che, alle prossime elezioni amministrative di primavera, potrebbero già ritrovarsi insieme. Del resto, i due si allearono già nel maggio scorso in Puglia quando entrambi sostennero Francesco Schittulli, in contrappozione alla candidata di Forza Italia Adriana Poli Bortone.
STRAPPO PALESE Queste le strategie. Quanto agli uomini, tra in nomi dei deputati pronti ad abbandonare Alfano alla Camera per seguire Quagliariello, quelli dati praticamente come sicuri sono Eugenia Roccella e Vincenzo Piso. E proprio da loro potrebbe partire il primo schiaffo ad Alfano con il “no” alla legge di Stabilità quando arriverà a Montecitorio. Scontata appare anche la bocciatura dei Conservatori e Riformisti di Fitto che, andando nel Misto, a Forza Italia strappano anche Rocco Palese, preziosa spalla del capogruppo Renato Brunetta, nella sua veste di segretario d’aula. A mancare all’appello dei fittiani è finora il deputato azzurro Pietro Laffranco che resta in Forza Italia. “Al momento”, secondo le speranze dei Conservatori e riformisti. Nella nuova componente dei “leoni” fittiani, oltre a Palese e Corsaro, ci sono Nuccio Altieri, Maurizio Bianconi, Daniele Capezzone. Gianfranco Chiarielli, Nicola Ciracì, Antonio Di Staso, Benedetto Fucci, Cosimo Latronico. Roberto Marti.
di Monica Bertelli