Nuovo capitolo dell'operazione Porte aperte dell'istituto. Il dato riguarda le persone che hanno lavorato prevalentemente a tempo indeterminato in imprese radiofoniche, televisive o di audiovisivi. Il ricalcolo con il contributivo è invece vantaggioso per chi ha avuto contratti a termine e retribuzioni giornaliere più alte
Il 93% dei pensionati dello spettacolo che ha lavorato prevalentemente a tempo indeterminato in imprese radiofoniche, televisive o di audiovisivi ha un assegno superiore a quello che avrebbe avuto utilizzando il metodo di calcolo contributivo. Lo rileva l’Inps nell’ultimo capitolo dell’operazione Porte aperte, che passa al lentino la gestione ex Enpals – Fondo Spettacolo. Il riferimento è alle pensioni con decorrenza 2000-2014. Per la metà delle pensioni considerate, l’assegno ricalcolato con il contributivo sarebbe inferiore di circa il 30% a quello attuale.
L’istituto sottolinea comunque che per altri gruppi di soggetti, quelli che non hanno avuto contratti a tempo indeterminato e che hanno avuto retribuzioni giornaliere più alte, il ricalcolo risulta invece essere vantaggioso. L’Inps ricorda che la situazione economico-patrimoniale dell’ex Enpals è in attivo. Nel 2011 quando il fondo è confluito in Inps il patrimonio dell’ex Enpals ammontava a oltre 3 miliardi di euro.