Una prova di un mese per capire se è davvero possibile coprire le automobili con le piante. I 5 metri quadrati di superficie di una Smart potrebbero assorbire 7 kg di CO2 l'anno. E Moovel ha 14.000 Car2go distribuite nelle grandi città del mondo
L’auto da innaffiare, forse. “Non sappiamo ancora se ci sarà bisogno di darle acqua”, confessa Michael Kuhn, responsabile della comunicazione di Moovel, la società della Daimler (quella che gestisce il car sharing Car2go, per intenderci) che ha sviluppato una App per la mobilità per ora disponibile solo in Germania. Ma che a partire dal 25 novembre sperimenta anche una Smart “Green Skin”, cioè ricoperta di verde per contribuire alla riduzione delle CO2.
Il test durerà un mese e avrà come teatro la città di Stoccarda, quartier generale sia di Daimler sia di Moovel. Il progetto prevede l’utilizzo di una sola vettura, poi si vedrà. La società ha preso spunto da diverse soluzioni adottate in Asia, dove gli ecorivestimenti sono molto diffusi, per provare a svilupparne una una versione automobilistica. La smart offre una superficie di 5 metri quadrati fra cofano, tetto, portiere e posteriore. Su ogni lato libero, i tecnici di Moovel hanno incollato una sorta di tappeto di “materiale naturale” sul quale sono state cucite alcune “piante succulente”. Impropriamente definite piante grasse, hanno la capacità di immagazzinare molta acqua per sopravvivere anche in condizioni difficili. Alcune varietà vivono anche nella Germania meridionale, dove si trova Stoccarda, la città scelta per la sperimentazione.
Quello che Moovel vuole testare è la capacità di sopravvivenza delle piante che “decorano” l’auto, la tenuta del tappeto verde, l’eventuale ricorrenza di atti di vandalismo, le reazioni della gente e via elencando. Il rivestimento “vivo” della carrozzeria, una sorta di giardino pensile mobile, dovrebbe consentire all’auto di migliorare il proprio bilancio ambientale. Con 5 metri quadrati di superficie verde, la Smart Green Skin sperimentale dovrebbe essere in grado di assorbire fino a 7 chilogrammi di CO2 l’anno. Su costi e applicazioni, Moovel non si sbilancia: “È ancora un esperimento”, ricorda Kuhn. Se ne riparlerà nei primi mesi dell’anno prossimo, quando verrà fatto il bilancio del test di quattro settimane.
Ma con questo progetto, portato avanti dal Lab Moovel, la società tedesca vuole esplorare anche una nuova forma di comunicazione dell’auto, che diventa il manifesto di un’ambizione: ridurre l’impatto ambientale. Tra le ipotesi c’è il rivestimento di flotte aziendali di società particolarmente sensibili. Con la società di car sharing a flusso libero Car2go, la stessa Daimler dispone di un potenziale bacino di 14.000 auto distribuite in 31 città in tutto il mondo per “dialogare” con la gente e “parlare” di sostenibilità.